Giornale  fondato nel 2002
                                       

                                HOME PAGE

 

 

NUOVA APERTURA:  FRESCO 

Sarpi Secondo locale meneghino del celebre marchio di ristorazione napoletana, il nuovo ristorante porta tra le vie di Paolo Sarpi i profumi e i sapori della migliore cucina partenopea Seconda apertura nel cuore di Milano per Fresco - famosa catena nata dall’idea di due imprenditori napoletani che oggi conta 18 strutture in tutta Italia - che da giovedì 21 marzo apre le porte di FRESCO Sarpi, il nuovo ristorante all’interno del Leonardo Milan City Center (via A. Fioravanti 18).

Con un'atmosfera dinamica, abbinata a un arredamento semplice e raffinato nei toni del nero, grigio e oro che richiamano il logo, FRESCO Sarpi accoglie i clienti in uno spazio ampio e invitante arricchito da elementi naturali, come le piantine di erbe aromatiche che compongono la mise en place di ogni tavolo e le decorazioni d’ispirazione green della carta da parati. Il nuovo locale, con una capacità totale di 170 coperti - 70 nella sala interna e 100 nella grande corte all’esterno - offre un'esperienza gastronomica genuina, basata su un menu ricco di piatti tipici della tradizione mediterranea. Dal gusto autentico della pizza napoletana alle prelibatezze più celebri della cucina italiana,

FRESCO Sarpi promette di deliziare tutti i palati. Tra i piatti che conquisteranno la clientela troviamo gli Spaghetti alla Nerano, preparati secondo la ricetta autentica in cui gli spaghetti trafilati al bronzo incontrano zucchine fritte, provolone, grana DOP, pecorino romano DOP e basilico, ma anche le tipiche polpette al ragù napoletano, un piatto che ricorda la cucina di famiglia senza annoiare mai. Non potevano certo mancare pesce e frutti di mare, proposti in diversi piatti, dai primi ai secondi, grigliati, fritti o cotti a sauté. Per onorare la città, il menu presenta una selezione di piatti della tradizione milanese, come il risotto allo zafferano e la cotoletta. Infine, i dolci aggiungono un tocco extra goloso al pasto; per chi avesse ancora spazio è d’obbligo provare il classico babà napoletano, graffette calde con Nutella, tiramisù o dolce Pan di Stelle.

FRESCO Sarpi è la prima apertura di Fresco in un hotel milanese, realizzata grazie alla partnership con Fedegroup che da diversi anni collabora con Leonardo Hotels per l’offerta food&beverage delle strutture del gruppo in Italia e all’estero:

“Da diversi anni parte del portfolio brand di Fedegroup, FRESCO è l’interpretazione moderna della pizzeria-trattoria popolare che, con la sua atmosfera disinvolta, accompagna il cliente finale nella scoperta di una cucina verace e sana come quella napoletana.” – dichiara Achille Marotta, Direttore Operativo di Fedegroup – “Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per gli hotel business a 4 stelle come il Leonardo Hotel Milan City Center, che con questa apertura ha colto l’opportunità di offrire al quartiere, uno dei più multietnici e identitari di Milano, un prodotto tradizionale facilmente riconoscibile da un pubblico locale e internazionale. Siamo orgogliosi di quest’apertura insieme a Leonardo Hotels, partner con cui condividiamo valori, vision e la volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni capaci di soddisfare diverse clientele.”

FRESCO si prepara quindi ad aprire le porte del nuovo locale a Milano, l'inaugurazione ufficiale avra luogo giovedì 21 marzo 2024 dalle 18:30 alle 21:30 in Via Aristotile Fioravanti 18, promettendo una serata gustosa e divertente. Sponsor ufficiale dell’evento sara Birra Castello, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, che si unisce a FRESCO per celebrare e accompagnare il buon cibo.

FRESCO Trattoria-Pizzeria Sarpi Via Aristotile Fioravanti 18, Milano

Milano, 20 aprile 2024

 

JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK

                          

Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca, praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca, è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso Fernet.

Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte che animano le serate milanesi durante la Design Week?

Questi gli appuntamenti:

         Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con “LA TARTINA” locale di Brera che offrirà una speciale degustazione    di oltre 100 tipi di tartine

         Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia e creatività con l’evento Redbull che ospiterà Francesco Caporale detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare    un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!

        Giovedi 18-  Pop Design, installazione di gonfiabili e mostra dell’artista Mayf8 - In consolle Jack-E storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.

·       Venerdi 19 - un grande evento con Alec Monopoly il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower

         Sabato 20 – Alla consolle  Marco Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.

·        Domenica 21 - The Spirits of Art, powered by Ginarte evento di chiusura.  

Tutto questo programma si svolgerà in una struttura metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello, si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica dall’aperitivo all’ after dinner.

Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di Milano.

JUSTME   Torre Branca – Viale Luigi Camoens 2 – tel. 02.311817 Milano  www.justmemilano.com

Milano, 15 aprile   Michele Pizzillo

 

Il Ribelle a Padernello

Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food della Valchiavenna

È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile, per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un baluardo della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.

La cena “Il ribelle a Padernello”, che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.

I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione.

Il costo della cena e di 30 euro per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.

Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS) Tel. 030 9408766
E-mail:
info@castellodipadernello.it  Sito web: www.castellodipadernello.it

Milano, 11 aprile  2024 

NUOVA APERTURA: ALESSANDRO BORGHESE KITCHEN SOUND BREAK

           

A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo Bistrot  dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle 23.  Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di offriewe ai giocatori di padel  che frequentano il centro una proposta di cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte energie in campo" Cucina  semplice ma di sostanza  con ingredienti di qualità. Insieme ai piatti  di Alessandro Borghese ci saranno anche proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.

Milano, 24 marzo 2024   Ago Guzzardella

NUOVA APERTURA: Artisti Del Vegetariano

 

Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.

Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi

“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.

Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.

Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.

       

Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52

Milano, 21 marzo 2024 

 

PIPERITA UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANOA:

cucina verace, sapori internazionali e intrattenimento danno vita ad una destinazione imperdibile

     

Fresco e pungente come la menta, rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo Tavola.

Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.

Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del locale attraverso il suo tratto caratteristico.

Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.

Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.

Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì alla domenica.

Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica

 Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a Milano.

 Piperita: Via San Sisto 3, Milano, MI   351 367 1438 Dal mercoledì alla domenica dalle ore 20.00 alle 02.00 https://gruppotavola.com/piperita/  https://www.instagram.com/piperitamilano/

Milano, 5 marzo 2024      La Redazione

IL NATALE DI INFERMENTUM SI FA IN 8

Dalla versione semplice a quella senza lattosio, passando per i cioccolatosi e la magia del Monte Nuvola: la ricca offerta per le feste dell’azienda artigianale pluripremiata del veronese che esportaa Milano, in Italia e nel Mondo.

Otto ricette per un Natale che piacerà proprio a tutti. Infermentum, l’azienda di Stallavena(Verona) nata nel 2015 dalla passione di un gruppo di amici per i lievitati, inizia proprio in questi giorni a sfornare i dolci per le feste più belle dell’anno.

Qualità artigianale 100%, garantita dal sapiente utilizzo della materia prima - dalle farine Molino della Giovanna al cioccolato di Valrhona, passando per i canditi di Agrimontana - lavoro manuale e gioco di squadra è questa a ricetta che in pochissimi anni ha permesso a Infermentum di varcare i confini locali e nazionali, arrivando ad essere presente in 200 punti vendita in Italia ed esportare in 12 paesi nel mondo.

 L’avventura   di   Infermentum   parte   proprio   dai   panettoni.   Nel   dicembre   2014,  quasi   per   gioco, I tre soci Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze  (insieme a Daniele Massella) .    

Già nel 2016 il nome Infermentum compare nella  classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia nel 2018 vince Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia  organizzata da Golosa.it

Da fine settembre a inizio gennaio la produzione di Infermentum si concentra proprio sui panettoni, pensati in  7 diverse varianti dal peso di 1 kg e su un autentico outsider   il famoso Monte Nuvola.

 “Infermentum è pronta ad affrontare questo periodo di grande lavoro con entusiasmo e voglia di portare Felicitò nelle famiglie durante le feste - dichiarano Francesco Borioli, Luca Dal Corso ed Elisa Dalle Pezze -Oltre il 70% della nostra produzione si concentra in questo periodo dell’anno, in cui la squadra di nfermentum si arricchisce di persone volenterose che rendono possibile crescere ogni anno. Se oggi arriviamo a produrre fino a 50mila lievitati natalizi in poche settimane, mantenendo la qualità artigianale che è il faro di ogni nostra ricetta, è grazie al lavoro di tutti loro.

INFERMENTUM. STORIA DI SUCCESSO DI TRE AMICI CHE HANNO CAMBIATO VITA

                   

Due ingegneri, una specialista in marketing e il sogno comune di lasciare il sentiero tracciato, seguire il proprio istinto e creare, insieme, qualcosa di eccezionale. Sono gli ingredienti da cui è nata Infermentum, giovane ma già solidissima azienda di dolci artigianali del Veronese. Perché Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele Massella, nel 2021 uscito dalla società per seguire nuovi progetti), cresciuti insieme tra le colline di Stallavena, non sono nati pasticceri, ma alla soglia dei 35 anni hanno deciso di dare una svolta alla propria vita professionale rimboccandosi le maniche e mettendo letteralmente le mani in pasta. Una scelta rivelatasi vincente: dai 500 panettoni realizzati quasi per gioco nel 2014,  oggi l’azienda produce quasi 100.000 dolci l’anno, distribuiti in oltre 200 punti vendita in Italia e in 12 paesi del Mondo, e attraverso l’e-commerce. E’ una parabola in continua ascesa, quella di Infermentum, nome scelto a consacrazione del lievito madre, re incontrastato della produzione, e del fermento che ogni giorno si respira nel laboratorio di Stallavena.

L’amicizia fa la forza

Nel 2012 Francesco e Luca, ingegnere ambientale nell’azienda di famiglia il primo, ingegnere industriale il secondo, iniziano ad appassionarsi di lievitati, cimentandosi nel tempo libero nella produzione di focacce, pizze e dolci da forno. Francesco capisce immediatamente che è quella la sua strada: molla il lavoro nell’azienda di famiglia e si butta a capofitto nell’apprendimento delle tecniche di lievitazione. Uno studio da autodidatta, basato su tentativi, sperimentazioni, molti corsi con maestri lievitisti, assaggi, aggiustamenti, miglioramenti continui, fino al raggiungimento del miglior risultato possibile. Una tecnica vincente, che si applica ancora quotidianamente, nel laboratorio di Infermentum. Il 2014 segna l’anno dello “Sliding Doors”: Francesco coinvolge Luca, Elisa e il compagno di università Daniele nella produzione di qualche panettone per amici e parenti. I quattro  amici comprano un’impastatrice e di notte vanno a cuocere nei forni di un laboratorio nella valle di fronte Stallavena. Il gradimento è unanime,  il passaparola immediato, l’entusiasmo alle stelle: in pochi giorni i quattro amici si ritrovano a impastare 500 dolci natalizi che in poche ore vanno letteralmente a ruba. Nel 2015 la vera svolta, con l’apertura del laboratorio in un magazzino dismesso di via Copernico che consente di produrre 3800 panettoni, sperimentare, consolidare, implementare nuove ricette.

Tra il 2016 e il 2017 anche Elisa e Luca abbandonano il proprio impiego alla scrivania per dedicarsi anima e corpo a una passione sempre più forte. Una scelta consapevole e convinta, premiata dai numeri di produzione, che si moltiplicano di anno in anno arrivando, nel 2022, a quota 95.500 pezzi, per un fatturato che cresce ogni anno del 20% e oggi raggiunge i 2 milioni di euro.

Umiltà, condivisione e ricerca continua: gli ingredienti del successo

Sperimentare ogni giorno, cercare sempre di migliorarsi, non scendere mai a compromessi in nome del business. ”Siamo ossessionati dalla qualità ”, dicono spesso i tre amici per sintetizzare il proprio approccio al lavoro. Ed è proprio la qualità il faro di ogni scelta nel laboratorio artigianale di Infermentum, dove oggi, nel periodo di massima attività a ridosso del Natale, collaborano fino a 38 persone. Una decina i dipendenti fissi, tra cui diverse neomamme, che qui trovano il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ognuno in Infermentum dà il suo contributo. Perché Francesco, Luca ed Elisa credono molto nel lavoro di squadra, nella pluralità delle idee, nella capacità di delegare, confrontarsi, imparare ogni giorno l’uno dall’altra, in una costante ricerca di perfezionamento della produzione, che si avvale soltanto di qualche macchina impastatrice. Tutto il resto è fatto ogni giorno a mano, con il cuore.

 Non solo panettoni: Torta di Rose e altre prelibatezze

Infermentum nasce a Natale, con il Panettone, ma cresce poi sfornando altre prelibatezze.  Se a Pasqua le vendite si concentrano inevitabilmente sulle Colombe, tutto l’anno la più richiesta è la Torta di Rose. La ricetta di del dolce tipico veronese all’aroma di arancia e vaniglia rielaborata da Infermentum ha conquistato anche molti ristoratori della vallata, che la servono in monoporzione calda  accompagnata da creme al mascarpone, gelato o salsa di lamponi. Completano la produzione l’Albiciocco, soffice lievitato al cioccolato fondente e albicocche candite, i Bauletti per la colazione disponibili in 8 varianti e i biscotti, che dallo Sbrisolotto al Muscovado e Cannella rendono più dolce ogni occasione.

Qualità a prima vista

Se l’abito non fa il monaco, è anche vero che un packaging dice molte cose di un prodotto. L’artigianalità dei dolci di Infermentum è scritta già nella sua confezione, un sacchetto di carta molto semplice ma raffinato, pensato nei minimi dettagli, che ricorda quello del pane appena sfornato . Ogni dolce viene confezionato nel laboratorio di via Copernico, con un’etichetta di colore diverso a distinguerne la tipologia.

“Impastiamo, annusiamo, osserviamo, ascoltiamo i nostri dolci mentre lievitano o si imbiondiscono in forno, assaggiamo. E ricominciamo. Per migliorare. Per far star bene le persone, spargere buon umore e buon gusto, boccone dopo boccone”.    Francesco, Luca, Elisa
  
Milano, novembre 2023


 I martedi' dell'Accademia Gulltiero Marchesi. Insosteninblita'

   

E' stata un'interessante serata quella passata presso lAccademia Gualtiero Marchesi in via Bovesin della Riva, una piacevole conversazione tra rappresentanti di societa' eccellenti di natura diversa. Roberto Livi dirigente BMW, Franco Caimi di Open Lab Caimi, Diego Cusumano titolare di una azienda vinicola alle pendici dell'Etna, gli chef Peter Leeman e Filippo Lamantia. Tutti i relatori hanno sottolineato l'importanza di produrre e di avere una visione sostenibile nel mondo.
La serata e' stata allietata da un concerto per arpa e flauto e da un ottimo primo piatto.
Milano, 14 novembre 2023   Ago Guzzardella


Buon Compleanno Camparino.108 anni e non li dimostra.

Si e' rinnovato anche quest anno l'appuntamento immancabile. La storia del caffe' piu' famoso di Milano ha inizio nel 1867 anno in cui Giuseppe Campari lo apre non lontano da dove si trova oggi. Fu Davide nel 1915 a trasferirlo in Galleria. Volle un locale liberty come voleva la moda di allora. Da sempre costituisce un punto di riferimento  un luogo di riferimento dei milanesi e non solo. Mentre il pino terra e' rimasto originale,  i piani 1 e -1 sono stati completanente rinnovati.
Nelle foto alcuni momenti della serata.
Milano, 13 novembre 2023 Agostino Guzzardella

"SEMPLICEMENTE PESCE"   Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO, bar trattoria vivace

In una delle strade più frequentate di Milano, chef Viviana Varese si ispira alla trattoria anni ’80 per dare vita a un locale dinamico, contemporaneo e vivace in cui è il pesce ad essere protagonista. POLPO, che trasforma la famosa Via Melzo in un lungomare dal sapore retrò, svela una doppia anima dividendosi fra bar, in cui tapas e assaggi accompagnano il momento dell’aperitivo, e trattoria. I suoi punti forti: una proposta di pesce di qualità e che punta a valorizzare la materia prima e coinvolgere un pubblico alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica.
 
Semplicemente pesce. Sono le parole chiave che contraddistinguono POLPO, il nuovo indirizzo milanese della chef Viviana Varese inaugurato in Via Melzo 9, dando a SPICA, una nuova veste in uno degli angoli popolari e democratici più frequentato della città. Un bar trattoria vivace, punto di riferimento per la cucina di pesce di qualità, dove ingredienti eccellenti si combinano a semplicità e allegria. Un contesto di movida, informale ma curato nei dettagli, nato dalla scelta di offrire a un target eterogeneo una proposta gastronomica sincera che ritrova altrettanto spirito giovanile in cucina, con Valentina Gaeta, e in sala, con Davide Gianni, Valeria Lorusso e Martina Guercia. Sfumature di blu disegnano i suoi interni, a ricordare il mare anche alla vista: così che ogni senso possa condurre a un’atmosfera marittima e retrò. Come tutti i ristoranti di Viviana Varese, POLPO vuole infatti essere un luogo, dove cucina e ambiente, fra design e arredi, comunicano all’unisono, per trasportare l’ospite in una dimensione unica nel suo genere. 
«È un POLPO di testa, è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con la cucina che facevo con la mia famiglia mescolato con l’esperienza dei miei ultimi 20 anni» sottolinea Viviana Varese«Ritu ed io abbiamo scelto di dare a SPICA una veste italiana, perché i progetti non finiscono, ma si evolvono». 
 
«Per l'amicizia che mi lega a chef Viviana Varese e per l'idea di questo progetto così interessante, penso che la location di Spica sia lo spot ideale per inaugurare un nuovo format basato sul pesce, qualcosa che non puoi trovare in una zona come Porta Venezia a Milano» dice Ritu Dalmia«Polpo è quella ventata di aria fresca che io e Chef Viviana Varese vogliamo portare e che non ci fermerà mai nei nostri progetti futuri».
 
IL CONCEPT
POLPO è un punto di riferimento per chi ama il mare: “Semplicemente pesce”, infatti, le parole che ne identificano l’anima. Uno spazio informale e dinamico, dedicato a chi ama una cucina autentica e il piacere della convivialità, diviso tra bar, spazio ideale per un aperitivo, e trattoria con un menu che permette di tuffarsi alla scoperta di piatti a base di pesce che rispettano ed esaltano la materia prima. Un progetto che si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese e che consente di provare un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti e dedicato specialmente ai giovani, desiderosi di mangiare ottimo pesce in abbinamento a un buon calice di vino.  
 
LA LOCATION
POLPO prende il posto di Spica, progetto di cucina fusion che la chef stellata Viviana Varese aveva intrapreso con la socia e chef indiana Ritu Dalmia nel 2019, e che oggi vede una continuità progettuale proprio con un bar trattoria dal carattere moderno e ben integrato in una delle strade più popolari e vivaci di Milano, Via Melzo. È in quelle mura che POLPO presenta una nuova dimensione, trasformando la famosa via milanese in un lungomare. È il blu il suo colore dominante, declinato in arredi e tessuti che evocano il dolce ricordo del mare, a cui Viviana Varese si è ispirata per questo nuovo progetto. Quel mare anni ’80 che profuma di spontaneità, ripercorso da immagini che, come cartoline d’epoca, decorano le mura del locale. Bar, sala e dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi completano un ambiente poliedrico dove la qualità del cibo e il buon bere sono al centro, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro. 
 
IL MENU
Pochi ingredienti di qualità crudi e combinati a diverse cotture compongono un menu di circa 50 piatti in totale, espressione di una cucina semplice e sincera. Frutti di mare, molluschi e pesce in primis, dal gambero alle ostriche, tra tonno e calamari, ma anche molto spazio alle verdure e agli assaggi, ispirati alle celebri tapas, che offrono il giusto accompagnamento per il momento dell’aperitivo. Tutto è stato creato e pensato perché anche l’immaginazione possa volare alla ricerca di ricordi e sapori che portano a spiagge anni ’80, ombrelloni e acqua salata. Nel menù non manca la proposta caffè grazie alla collaborazione della Chef Viviana Varese con Nespresso, che propone così una miscela di arabica intensa e un decaffeinato dal profilo aromatico. I prezzi, infine, sono contenuti e accessibili, in linea con l’idea di un bar trattoria dal carattere democratico.
Milano, 28 settembre 2023 

 

CIRO INSEGNA A FAR LA PIZZA AI DETENUTI. “LI AIUTO A TROVARE LAVORO”

Il pizzaiolo originario di Napoli, titolare della pizzeria “San Ciro”, entra in carcere a Brescia, per due mesi insegnerà i segreti di impasti e cottura. Ciro Di Maio: “La ristorazione ha bisogno di lavoratori, vogliamo aiutare chi vuole crearsi una seconda opportunità. Se altre pizzerie vogliono partecipare al progetto, sono le benvenute”
 
Ciro Di Maio è un giovane pizzaiolo, classe 1990, originario di Frattamaggiore, nel Napoletano. Nel 2015, dopo aver lasciato gli studi all’Alberghiero, per trovare qualche nuova opportunità decise di trasferirsi in Lombardia. È così che è iniziata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria con sede a Brescia. Il nome del locale deriva da quello dei nonni, sia materno che paterno, di Ciro. Figure importanti nella sua vita, come quella del padre, che per rimediare al suo passato  ha dedicato il suo tempo al volontariato e ad aiutare i giovani ad uscire dalla droga collaborando con una comunità per salvare i tossicodipendenti.
Dalle difficoltà iniziali alla realizzazione lavorativa: Ciro  si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro. La pizza come forma di rinascita. Il lavoro come via di fuga dalla criminalità.
Dal 28 febbraio, infatti, Ciro sta insegnando l'arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi. Un progetto nato ancora nel 2019, poi sospeso per via del Covid, e che adesso può decollare.
 
Per due mesi Ciro entrerà in carcere due volte a settimana, per realizzare lezioni di teoria e pratica su come si fa la pizza perfetta. Dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro. Alle lezioni presenzieranno sette detenuti, tutti accusati di reati minori e dunque pronti a scontare un (breve) periodo di detenzione in carcere. In tutto, quaranta ore di un corso professionale che userà le strutture del carcere (come il forno elettrico) e sarà supportato da “San Ciro”, almeno per la gestione dei primi impasti.
Luisa Ravagnani è garante dei diritti delle persone private della libertà personale a Brescia. “Imparare un mestiere in carcere rappresenta una concreta possibilità di utilizzare il tempo della pena per prepararsi a un futuro lontano dalle scelte devianti che in precedenza hanno condotto al carcere”, dice. “L'impegno di Ciro in questo progetto dimostra che la collettività esterna è in grado di abbandonare pregiudizi e stigma per trasformarsi in elemento fondamentale del percorso di reinserimento. Non resta che sperare che l'entusiasmo di Ciro contagi anche altri imprenditori che, come lui, sappiano credere nelle seconde possibilità.
Francesca Paola Lucrezi è la direttrice del carcere. “Il corso di pizzaiolo nella Casa Circondariale di Brescia ha riscosso sin da subito moltissimo apprezzamento tra i detenuti che ne hanno chiesto , in numero di gran lunga superiore rispetto ai posti disponibili, la partecipazione”, dice. “L’attività professionalizzante, oltre a conferire competenze è particolarmente “appetibile” per la spendibilità nel mondo del lavoro. È senz’altro auspicabile la ripetizione dell’attività all’interno del carcere e sarebbe un importante risultato se altri pizzaioli accettassero la proposta di Ciro di consorziati in tal senso: fare sistema garantisce efficacia e tenuta nei risultati”.
 
“Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo”, spiega Ciro. “Lo so per esperienza personale, ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso”.
L’obiettivo nel medio periodo di Ciro è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei ruoli che sono ancora vacanti. “Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione”, conclude Ciro. “Vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti”.
Va detto che Ciro non è nuovo ad iniziative benefiche. Qualche tempo fa, si era dedicato alla formazione anche nel Rione Sanità di Napoli, una zona che a lui ricorda la via dove è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L'istituto che ha abbracciato il suo progetto è stato quello alberghiero D'Este Caracciolo. Nello specifico, le classi che hanno seguito le videolezioni sono state quelle ad indirizzo enogastronomico e a indirizzo sala e accoglienza.

Milano, aprile  2023