OTTOBRE 2024
Il Tartufo Bianco d’Alba sposa i prodotti del
territorio:
Grande appuntamento, ormai consolidato, per il Piemonte: per oltre
un mese, dal 23 ottobre e fino a fine novembre, tornano sul territorio
gli eventi di “Eccellenze del Piemonte in vetrina” per presentare il
buono e il bello della nostra regione, che vanta una cucina di altissimo livello
e produzioni di grande pregio.
L’evento animerà i territori con un fitto programma:
dai tour tematici dedicati ai media specializzati in food, travel e lifestyle,
alle masterclass negli istituti alberghieri del territorio condotte dai Giudici
del Centro
Studi
Nazionale del Tartufo, fino al premio legato al progetto “Dawn to earth”, attribuito
quest’anno alla grande chef Manu Buffara, e all’evento di chiusura al Castello
di Roddi. Parallelamente, la grande cucina piemontese verrà interpretata da
chef conosciuti in tutto il mondo con protagonista il Tartufo Bianco d’Alba, sentinella
della biodiversità e testimone indiscus so della valorizzazione turistica
internazionale di tutto il territorio.
Il progetto, giunto alla quinta edizione, è ideato dall’Ente Fiera
Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba in collaborazione con Visit Piemonte, promosso
da Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con le ATL Alexala,
ATL del Cuneese, Distretto Turistico dei Laghi, Ente Turismo Langhe Monferrato
Roero, ATL Terre dell'Alto Piemonte - Biella, Novara, Valsesia e Vercelli e ATL
Turismo Torino e Provincia.
“Eccellenze del Piemonte in vetrina” è partito nel 2020 come progetto pilota e con gli anni è diventato un evento diffuso: ad aprire il calendario
dell’edizione 2024 è stato, il 23 e 24 ottobre, il
Biellese con esperienze sul territorio e la cena al Ristorante “Il Patio” di
Pollone dello chef Sergio Vineis.
A questo primo appuntamento seguiranno: il
7 e 8 novembre il fascino del Monferrato astigiano; il
12 e 13 novembre l’incontro con le eccellenze di Alessandria e del suo
territorio; il 14 e 15 novembre le
suggestioni del Cuneese tra le Valli Grana e Maira; il
20 e 21 novembre i tesori di Novara e del Novarese; il
25 e 26 novembre l’insolita Torino; il 26 e 27 la magia di Varallo e della
Valsesia; il 28 e 29 novembre l’incanto di Stresa e della Val d’Ossola.
Nei primi giorni di dicembre, al Castello di Roddi, verranno sviluppate
iniziative in continuità con il payoff della 94a edizione della Fiera
Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba “L’intelligenza Naturale”. Grazie
a esperienze di intelligenza artificiale in combinazione con quella naturale, si
potranno sperimentare nuove creatività e codici narrativi insoliti per
valorizzare il Tartufo Bianco d’Alba e il patrimonio gastronomico territoriale. In
questo contesto, Ente Fiera organizzerà un evento il 3 dicembre al Castello
di Roddi, con presentazione alla stampa, al territorio e agli istituti
alberghieri del percorso creativo.
«L’importante progetto “Eccellenze del Piemonte in
vetrina” taglia il traguardo della sua quinta edizione con un ricco calendario
di appuntamenti e un’inaugurazione d’eccezione con l’assegnazione del Premio
“Dawn to Earth” alla chef brasiliana Manu Buffara all’Accademia Alberghiera di
Alba-APRO. L’importante riconoscimento, che dal 2021 è attribuito ogni anno
dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba a personalità della
gastronomia mondiale che si sono distinte nel campo della sostenibilità
ambientale e sociale, apre quella che possiamo considerare una vera e propria
festa della cultura del cibo e del vino piemontese - dichiara Marina
Chiarelli, assessore al Turismo Cultura Sport della Regione Piemonte. -
Una stagione che anche quest’anno vedrà impegnati ragazzi e docenti degli
Istituti alberghieri delle diverse province in esperienze di conoscenza del
Tartufo Bianco d’Alba, come anche di quello Estivo, attraverso un percorso
guidato dai Giudici del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba di analisi
sensoriale immersiva. Vetrina della vocazione enogastronomica di qualità del
Piemonte in Italia e nel mondo, saranno anche i singoli territori e i loro
grandi chef che accoglieranno i giornalisti in viaggi stampa dedicati,
all’insegna dell’alta qualità dei prodotti locali abbinati al celeberrimo Tuber
Magnatum Pico».
GIUDE: Osterie d’Italia 2025
35 anni dopo la prima Guida, il modello dell’osteria originale rivive nelle nuove forme di ristorazione informale
Osterie
d’Italia 2025
di Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni
Pagine: 960
Collana: Guide Slow
Prezzo al pubblico: 24,00 euro
In libreria dal 16 ottobre 2024
La trentacinquesima edizione di Osterie d'Italia racconta, come ormai da tradizione, la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 250 collaboratori sparsi in tutta Italia, una rete fitta e capillare di appassionati che visitano in anonimato tantissimi locali.
1917 sono i locali segnalati nell’edizione 2025: accanto alle osterie, ai ristoranti, alle enoteche con cucina e agli agriturismi, c’è una novità. Quest’anno infatti si è voluta inaugurare una sezione chiamata Locali Quotidiani, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l’attenzione e l’aderenza al territorio, la selezione di materie prime e un particolare stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano a tutti gli effetti nell’idea di osteria così come raccontata da Osterie d’Italia. Questa nuova sezione, che si trova in fondo alla guida, ha largamente contribuito al numero di nuovi indirizzi inseriti nella guida poiché da soli i Locali Quotidiani sono 134, che andando a sommarsi a tutte le altre novità fa lievitare a 460 i nuovi ingressi, a testimonianza di un settore che continua a crescere e rinnovarsi.
Dei 1917 locali segnalati nella guida, sono 324 i locali premiati con il massimo riconoscimento della Chiocciola, assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.
Guardando alle regioni, quelle con più osterie segnalate sono il Piemonte (178), e subito dietro Campania (172) e Toscana (164), con un trend abbastanza simile nel numero delle Chiocciole che vede la Campania con 39 locali chiocciolati, il Piemonte con 29 e la Toscana con 27. Milano ottobre 2024
Prosegue inoltre la segnalazione di quelle realtà gastronomiche regionali uniche raccolte negli inserti, che si individuano facilmente nella Guida grazie alle pagine rosa in cui sono raccolte, al termine di ogni sezione regionale: accanto alle piadinerie romagnole, i fornelli pugliesi, i farinotti liguri e tanti altri, nella trentacinquesima edizione fa il suo ingresso l’inserto delle migliori pizze al padellino a Torino.
Milano ottobre 2024
Guide: Slow Wine 2025 25.700 vini assaggiati • 2000 cantine recensite •1185 cantine che praticano agricoltura biologica/biodinamica certificata o sono in conversione • 144 nuove cantine in guida 245 Chiocciole, le cantine buone, pulite e giuste • 183 Bottiglie, le cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica • 59 Monete, le cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo • 177 locali del Bere Slow • 277 video delle visite in cantina visualizzabili attraverso il QR Code • 448 cantine che offrono ospitalità • 488 cantine che offrono ristoro • 973 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini Gli esperti a 500 produttori riuniti a Milano: «Vini di pronta beva al confronto con il clima che cambia? Sperimentate e divertitevi, andate incontro alle nuove tendenze del mercato, ma siate onesti e non tradite la vocazione dei vostri terroir» |
Già disponibile nello store di Slow Food Editore, in tutte le librerie dal 23 ottobre, la Guida recensisce solo cantine che non praticano diserbo chimico in vigna. Con 2000 cantine (stesso numero complessivo dell’anno scorso) e 144 novità, fotografa un’Italia del vino in cui produttori e natura non sono in antitesi Novità della 15esima edizione i Best Buy: il miglior vino al miglior prezzo in tutte le categorie recensite è il segnale politico di una guida che vuole consigliare la qualità a tutti i consumatori Di fronte alle nuove richieste del mercato e alla crisi climatica - le due tendenze che in questo momento all’apparenza vedono contrapporsi i vini di pronta beva a quelli più strutturati e complessi - il ruolo di tutte le persone coinvolte nella filiera e nella narrazione del vino rimane sempre lo stesso, e cioè ricordare all’appassionato, come anche all’avventore occasionale, che dietro a ogni calice c’è il percorso di un produttore, la storia di un territorio da raccontare, la tradizione di un vitigno che resiste. Tutti elementi che superano d’importanza il dibattito sulla quantità di alcol o il trend del momento.
Ad affermarlo davanti a una platea di 500 produttori di vino da tutte le regioni italiane sono stati gli esperti coinvolti nel convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente di presentazione della 15esima edizione della Guida Slow Wine - oggi al Superstudio Maxi di Milano insieme alla grande degustazione che vede oltre 1000 vini in mescita - Jeff Porter, sommelier e giornalista Wine Enthusiast Magazine per il Nord Italia, e Luca Sarais, di Cantine Isola, enoteca a Milano.
Molte cantine guardano al mercato statunitense con preoccupazione rispetto alla crescente richiesta di vini con meno alcol. «Ma meno non significa che il vino sia inferiore, significa cercare più finezza. Un paese di 345 milioni di persone ha una diversità di palati, generazioni, idee, usi e finanze. Ciascuno di questi fattori incide sulle abitudini dei consumatori. Ciò che è popolare a New York City non è sempre lo stesso a Houston. La ricerca di vini non così “bombastici” non ferma di certo il mercato, sono sempre apprezzati intensi Cabernet Sauvignon della Napa Valley, Super Tuscan, ma anche Barolo e Barbaresco tradizionali. L’equilibrio è la chiave» sottolinea Porter, che esorta i numerosi produttori presenti a sperimentare. «Fate il vino della vostra regione, restate fedeli alla tradizione e condividete il vostro terroir con il mondo. Ma perché non sperimentare e divertirvi anche un po’? L’importante è non far passare un vino per qualcosa che non è».
«Dal calice più semplice a quello più pregiato, dal Conegliano allo Champagne, dal Chianti Classico all'Amarone, passando da Loira, Borgogna, Bordeaux e Mosella: non abbiamo una carta dei vini, ma uno scaffale da cui attingere, assaggiare e sperimentare, con una selezione che cerca di soddisfare una clientela eterogenea come quella milanese. Oggi, purtroppo - o per fortuna - il cambiamento climatico richiede maggiori accortezze, sia nella coltivazione che nelle fasi successive della produzione. Dobbiamo far comprendere questo ai nostri avventori, trasmettendo una cultura del vino più attenta a questi temi» sottolinea Sarais.
E proprio per andare incontro a un mondo come quello del vino, che evolve sia nelle modalità produttive che nel gusto dei consumatori, Slow Wine 2025 esordisce con i Best Buy, il nuovo riconoscimento che sostituisce il Vino Quotidiano. La guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. «Non si tratta solo di una novità tecnica che pone la guida al passo con i tempi. Proporre il miglior vino al miglior prezzo vuol dire dare una indicazione utile e accessibile a tutti i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile. Una segnalazione quindi non puramente estetica, ma che ha radici molto lontane: nel Manifesto di Slow Food dell'89, scritto dai nostri padri fondatori, si parla di diritto al piacere. Un diritto che per noi è fondamentale, ma deve essere per tutti. Da qui nasce la nostra idea di segnalare vini per noi buonissimi dal punto di vista organolettico, Top Wine che però allo stesso tempo hanno un prezzo più accessibile. E con piacere stiamo notando che le cantine che lo hanno ricevuto lo stanno promuovendo, quindi è stata una novità apprezzata, in primis dai produttori» evidenzia il curatore della guida Giancarlo Gariglio.
I Best Buy segnano un passo importante nell’evolversi della guida che in 15 anni ha intercettato tendenze ma anche stimolato i produttori a lavorare non in antitesi con la natura, ma seguendone segnali e ritmi. Lo testimonia l’altra novità importante di Slow Wine 2025: «Il prerequisito per essere in guida è stato per la prima volta la scelta di non utilizzare il diserbo chimico in vigna. Credo sia un passo importante verso un diverso rapporto tra vino e ambiente, in cui la natura non è un elemento da proteggere soltanto. È necessario creare una relazione armonica con la natura, per far sì che dalla sua tutela nascano benefici economici per chi pratica l’agricoltura. Aver mantenuto lo stesso numero segnalazioni dell’edizione scorsa, circa 2000 cantine con 144 novità, indica che il settore sta già rispondendo alla necessità di produrre vini buoni, puliti e giusti, che guardano al futuro delle prossime generazioni con ottimismo» sottolinea Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia ricordando il manifesto Slow Food per il vino, già sottoscritto da migliaia di produttori in tutto il mondo, entrati così a far parte della Slow Wine Coalition.
A ricordarci il prossimo appuntamento con i vini buoni, puliti e giusti è Domenico Lunghi, direttore Manifestazioni Food & Beverage, BolognaFiere Spa, che ospita la quarta edizione della Slow Wine Fair, dal 23 al 25 febbraio 2025, in una inedita sinergia con SANA Food tesa a rafforzare l’identità dei due eventi. Una contemporaneità non casuale che, ancor più che nelle passate edizioni, farà della manifestazione la fiera italiana maggiormente focalizzata sulla produzione biologica, con l’obiettivo dichiarato di rivitalizzare il suolo e di trasmetterlo alle future generazioni più sano e meno inquinato. La guida Slow Wine 2025 è stata dedicata da tutti i collaboratori a Paolo Camozzi, storico vice curatore, prematuramente scomparso quest’anno. Dedica accolta con un sentito e commosso applauso da tutti i produttori. Milano, ottobre 2024 |
DOM PÉRIGNON RENDE OMAGGIO A JEAN-MICHEL BASQUIAT CON UN'EDIZIONE SPECIALE DEL VINTAGE 2015
Dom Pérignon e Jean-Michel Basquiat sono due leggende separate dal tempo e dallo spazio, ma ciascuna - a suo modo - ha incarnato la cultura della propria epoca e ha plasmato quella delle epoche future. Le loro traiettorie creative sono profondamente diverse, ma non per questo divergenti. Con un'edizione speciale del Vintage 2015, Dom Pérignon rende omaggio a un artista profondamente radicato nelle sue origini, che ha dato vita a una delle espressioni artistiche più iconiche e potenti del nostro tempo.
La risonanza tra Dom Pérignon e l'universo di Jean-Michel Basquiat è simboleggiata da un tête-à-tête grafico e concettuale che sovrappone lo scudo, emblema della Maison, e la corona a tre bracci, dichiarazione e firma dell'artista newyorkese. Molto più di due semplici simboli, questa creazione visiva incarna l'incontro tra due storie e due identità.
Lo scudo Dom Pérignon ha un doppio significato: nella tradizione araldica, evoca la difesa di un luogo e della sua comunità. Inoltre, designa il supporto su cui è iscritta l'insegna di una Maison, rendendola riconoscibile. Per Dom Pérignon, testimonia sia l'attaccamento al territorio originario di Hautvillers che l'inflessibile ambizione di Dom Pérignon nell’affermare la propria unicità.
Icona dell'opera di Basquiat, la corona è un simbolo di potere. Basquiat usa la corona per elevare i soggetti di questi dipinti, ma anche per commentare le dinamiche di potere presentate nelle sue opere.
Radicalmente semplici e universalmente riconoscibili, queste due figure sovrapposte affermano armoniosamente una visione creativa di eccezione e innovazione, oggi riconosciuta come un classico. Per questo omaggio a Jean-Michel Basquiat, Dom Pérignon ha scelto un'opera dell'artista tanto significativa quanto enigmatica, In Italian (1983).
L'omaggio di Dom Pérignon a Jean-Michel Basquat si concretizza in un'edizione speciale di coffret e di bottiglie di Vintage 2015. Il design di queste è stato immaginato secondo il principio dell'assemblaggio, fondamentale sia per Dom Pérignon che per Basquiat. La serie comprende tre diversi coffret, ciascuno raffigurante una porzione del dipinto In Italian di Basquiat, che possono essere riassemblati se uniti insieme. Per rafforzare ulteriormente il senso dell'incontro tra Dom Pérignon e Basquiat, ognuna delle tre parti dell'opera d'arte è stata studiata nei suoi componenti in modo che il nome e l'emblema della Maison si iscrivessero armoniosamente sul coffret all'interno delle campiture di colore del dipinto, massimizzando il sofisticato gioco di forme e linee. A suggello di questo omaggio, l'etichetta delle bottiglie, anch'essa realizzata in tre varianti di colore, riporta l'emblema ibrido della corona a tre rami sovrapposta allo scudo.
La tribute collection si arricchisce di un pezzo unico, in edizione di otto esemplari, destinato agli intenditori di grandi annate e agli amanti dell’arte.
Questa edizione speciale è stata realizzata in collaborazione con Artestar, un'agenzia globale di licenze e consulenza creativa che rappresenta artisti visivi, proprietà e fondazioni di fama mondiale. Per saperne di più: Artestar.com
Milano, 9 ottobre 2024 La Redazione
PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEDICATO ALLA CONNESSIONE TRA ALIMENTAZIONE E SALUTE
Il 6, 7 e l’8 dicembre
nella splendida cornice di Villa Nobel di Sanremo (Imperia) si
terrà la prima edizione di HEALTH
AND FOOD FESTIVAL: IL CIBO DEL BENESSERE, evento imperdibile
dedicato alla connessione tra alimentazione e salute.
Durante il festival, saranno
organizzati numerosi appuntamenti, tra cui incontri
con professionisti del benessere (nutrizionisti, medici e
chef) che condivideranno consigli pratici e approfondimenti scientifici
sull’importanza
Il festival offrirà anche spazi dedicati alla cultura
e allo spettacolo: sono previsti eventi
per famiglie, spettacoli dal vivo, incontri letterari e percorsi
didattici p
Ideato da Gianfranco
Trapani in collaborazione con Prime
Quality, gestore di Villa
Nobel la cui proprietà è della Provincia
di Imperia, il
festival non si limiterà a parlare di cibo, ma offrirà una visione a 360 gradi
del benessere, in un territorio che da sempre promuove uno stile di vita sano e
naturale con le sue tradizioni gastronomiche e le sue eccellenze. Dalle
colline di ulivi (olio di oliva extravergine di alta qualità) alle coste che
offrono pesce fresco e ingredienti genuini dell’entroterra, Sanremo diventa il
luogo ideale per celebrare la salute attraverso il cibo. Il patrimonio
alimentare ligure, basato su prodotti semplici e di qualità, si sposa
perfettamente con l’obiettivo del festival: promuovere il benessere attraverso
scelte alimentari consapevoli e sostenibili.
Il Centro
Studi Alfred Nobel Sanremo vuole essere strumento per gli
Enti del territorio primi tra questi Regione Liguria e comune di Sanremo per
rendere dinamiche le relazioni con le istituzioni svedesi, ed in particolare con
la fondazione Alfred Nobel, responsabile dal 1905 della complessa gestione di
attribuzione dei prestigiosi Premi Nobel, la cui cerimonia avviene ogni anno il
10 dicembre.
Prime Quality è composta da esperti di eventi privati ed aziendali. Un team giovane e dinamico con importanti esperienze internazionali che si dedica con passione alla cura di ogni dettaglio che lavora sulle specificità di ciascun cliente per realizzare eventi unici con team dedicati e professionali. I servizi offerti includono event management, catering, banqueting, noleggio attrezzatura, intrattenimento ed allestimenti.
Milano, 8 ottobre 2024 La Redazione
VOGHERA: “50 SFUMATURE DI PINOT NOIR” CON OLTRE 50 TAVOLI DI DEGUSTAZIONE IN TUTTA LA CITTÀ
Presentata oggi alla stampa la V Edizione della manifestazione, che si rivolge agli appassionati del mondo del vino e agli operatori del settore Milano, 30 settembre 2024 -- Organizzata dal Movimento Turismo del Vino Lombardia, con Ferrarieventi, Cadisass, avrà luogo a Voghera (PV), dal 5 al 7 ottobre, la V edizione di “50 Sfumature di Pinot Noir”. La manifestazione coinvolgerà produttori italiani e internazionali, tutti accomunati dall’utilizzo del prestigioso vitigno. Saranno quasi cinquanta i punti di degustazione dislocati in tutta la città, davanti a negozi, bar e ristoranti, dove sarà possibile degustare vini di altrettante Cantine, ognuna caratterizzata dal proprio stile di produzione e dalle varie vinificazioni: rosso, bollicine, rosato e anche bianco! Durante il fine settimana, la manifestazione sarà aperta a tutti: dalle 11,00 alle 20,00 il sabato e dalle 11.00 alle 19,00 la domenica, sarà possibile acquistare il Calice di “50 Sfumature di Pinot Noir” (acquistabile anche on line) presso il Pinot Noir Point di piazza Duomo. Lunedì 7, invece, ci sarà un evento riservato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca. che avrà luogo nei locali dell’Istituto Gallini, dalle 10.30 alle 16,00. “Questa manifestazione, ha spiegato Carlo Pietrasanta, presidente Movimento Turismo del Vino Lombardia, vuole essere un omaggio al vitigno principe dell’Oltrepò Pavese, che con i suoi circa tremila ettari coltivati a Pinot Noir, è la terza zona europea per importanza, dopo Borgogna e Champagne: un primato importante, a livello italiano e internazionale, che fa di Voghera una delle Capitali mondiali del Pinot Noir. Ma non basta: saranno presenti cantine provenienti da varie zone della Francia (Borgogna, Champagne, Linguadoca, Alsazia), Slovenia, Nuova Zelanda e, per restare in Italia, ci saranno etichette di numerose regioni: Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia oltre alla Lombardia, padrona di casa.”. Nell’ambito della manifestazione, è da non perdere il talk show in diretta con gli “House of Wine”, simpatici e competenti, che sabato 5 alle 18.00, al Teatro Valentino Garavani, commenteranno tre versioni di Pinot Noir (Oltrepò, Italia, Mondo) alla presenza dei rispettivi produttori. Sempre al Teatro, dopo un aperitivo nel Foyer (alle 18.45), avrà luogo il Concerto “Vino e Lirica”, con le più celebri arie operistiche dedicate al vino. "Abbiamo scelto di sostenere questa iniziativa, ha commentato Elena Lucchini, assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità, Pari opportunità di Regione Lombardia, perché ha saputo crescere e promuovere i vini di qualità dell’Oltrepò Pavese. Voghera, la mia città, ospiterà una rassegna capace di valorizzare i nostri vignaioli e le nostre aziende, protagoniste di un settore strategico, che sa innovarsi con produzioni sempre più sostenibili. Il vino lombardo è sempre più apprezzato così come il territorio dell’Oltrepò, destinazione turistica straordinaria con un patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico unico”. "50 Sfumature di Pinot Noir", ha confermato Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi di Regione Lombardia, non è semplicemente un evento enogastronomico, ma una vera e propria celebrazione del territorio lombardo, in particolare del Pavese, e di una delle sue eccellenze, il vino. L'Oltrepò Pavese, con le sue dolci colline, i borghi storici, i maestosi castelli e le antiche tradizioni, rappresenta una meta turistica di grande charme e autenticità, che questa iniziativa mette in risalto in modo unico. Le visite alle cantine, le degustazioni curate nei minimi dettagli e gli incontri con i produttori offrono ai visitatori una immersione completa nella cultura enologica locale, permettendo di scoprire la passione e la maestria che stanno dietro ogni bottiglia. È una esperienza sensoriale e culturale che racconta il territorio, dalle sue radici alla sua evoluzione”. “Ringrazio perciò tutti coloro che si sono impegnati a realizzare un evento di tale valore, capace di fungere da potente volano di promozione territoriale e che incarna perfettamente il legame tra vino e territorio, rafforzando l’immagine di Voghera come capitale mondiale del Pinot Noir. L’obiettivo è attirare un pubblico sempre più vasto, che comprenda non solo il turismo di prossimità e nazionale, ma anche i tanti appassionati internazionali, sempre più alla ricerca del meglio dell’enogastronomia Made in Italy." "Partecipare a un evento come questo, ha sottolineato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, significa immergersi in una esperienza che va oltre la degustazione. È un viaggio attraverso la storia e la passione di un territorio che ha trasformato un vitigno simbolo di eccellenza e riconosciuto in tutto il mondo in una bandiera identitaria. Voghera e l’Oltrepò Pavese non sono solo capitali del Pinot Noir, ma luoghi che sanno dare vita a un racconto che parla di qualità, orgoglio e amore per la terra. Queste manifestazioni ci ricordano quanto sia prezioso il nostro patrimonio enologico e quanto sia importante custodirlo e farlo conoscere sempre meglio." “È con grande piacere, ha dichiarato Paola Garlaschelli, Sindaco di Voghera, che invito i wine lovers alla nuova edizione di "50 Sfumature di Pinot Noir", evento che celebra l’eccellenza enologica del nostro territorio e il fascino intramontabile di uno dei vitigni più amati al mondo. Voghera, con la sua posizione privilegiata, rappresenta la porta verso le colline dell'Oltrepò Pavese, patria italiana del Pinot Nero e di una rinomata spumantistica Metodo Classico, che dal 1865 continua a dare lustro all’Italia. Voghera è inoltre sede dello storico Istituto Tecnico Agrario Carlo Gallini, una vera eccellenza formativa che diploma tanti giovani professionisti, pronti a proiettare nel futuro una lunga storia che rappresenta la nostra identità locale.” “Il vino è cultura, ha proseguito, e manifestazioni come questa ci ricordano l'importanza di preservare e tramandare le nostre tradizioni enologiche, che rappresentano anche un ponte tra passato e futuro. Desidero rivolgere un sincero ringraziamento al comitato organizzatore, al Movimento Turismo del Vino Lombardia e alla Regione Lombardia, che insieme al Comune di Voghera sostiene con convinzione questa manifestazione. Grazie a un impegno di squadra, riusciamo a promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, portando alla ribalta nazionale e internazionale le straordinarie qualità del nostro Pinot Nero e la bellezza della nostra città con il suo centro storico incantevole, il Teatro Valentino Garavani e tante attrattive storico artistiche e naturalistiche da riscoprire, magari incamminandosi sulla nostra Greenway, percorso ciclopedonale suggestivo che collega Voghera a Varzi.” “È iniziato il conto alla rovescia, ha aggiunto Maria Cristina Malvicini, assessore al Commercio del Comune di Voghera, in vista di una manifestazione che è ormai una tradizione che si rinnova, non solo celebrando il nostro straordinario patrimonio vinicolo, ma coinvolgendo attivamente la città e il suo tessuto commerciale. Negozi e pubblici esercizi collaboreranno con i produttori, offrendo isole di degustazione diffuse lungo le vie di Voghera, unendo la qualità dei vini all'accoglienza e alla professionalità dei nostri commercianti. Per tutto il week end la città diventerà un palcoscenico diffuso, dove sarà possibile vivere un'esperienza unica: degustare ottimi vini, scoprire i sapori del territorio, e passeggiare tra le vetrine dei negozi che, per l'occasione, proporranno iniziative speciali”. “Questo evento, ha concluso, rappresenta l'opportunità per rafforzare il legame tra produttori e operatori commerciali, che ringrazio per l'entusiasmo e la disponibilità che dimostrano nel contribuire al successo di "50 Sfumature di Pinot Noir". Il coinvolgimento di ogni attività è fondamentale per fare sentire Voghera accogliente e viva, offrendo ai visitatori un percorso enogastronomico nel nostro centro storico. Le piccole attività commerciali hanno in comune un aspetto importante con le aziende vitivinicole di successo: dietro a ogni insegna c’è sempre il cuore di famiglie che ogni giorno s’impegnano con talento e passione”.
Milano, 2 ottobre 2024
Valtènesi, il “Rosso dell’Anno” è
firmato dall’Azienda Agricola Le Gaine
L’azienda agricola Le Gaine di Paolo Cottini a
Bedizzole conquista il podio del “Premio Sante Bonomo” per il Rosso dell’Anno,
istituito dal Consorzio Valtènesi in memoria del past president Sante Bonomo.
Alla selezione hanno partecipato i vini rossi
a
base Groppello che già avevano conquistato il diploma di eccellenza (con
punteggio pari o superiore a 85/100) al concorso enologico ufficiale per la Doc
Riviera del Garda Classico-Valtènesi della Fiera del Vino di Polpenazze del
Garda. I campioni sono stati nuovamente degustati da un panel di esperti, che
hanno decretato come vincitore il Riviera del Garda Classico Doc Groppello
firmato Le Gaine.
La cerimonia di consegna del Premio Bonomo, svoltasi a Villa Galnica di Puegnago del Garda (sede del Consorzio), ha coronato la presentazione del libretto “A spasso per la Valtènesi”, pubblicazione realizzata dal Consorzio Valtènesi con l’illustratrice Elisa Delai e Kito Studio e dedicata ai bambini. Il progetto rappresenta uno strumento di divulgazione per avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza della vite, del vino e dell’attività enologica che da sempre caratterizza il territorio della Valtènesi: uno strumento innovativo che Paolo Pasini, Presidente del Consorzio Valtènesi, ha simbolicamente donato alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo della Valtènesi. Per rimarcare l’importanza del progetto educativo hanno mandato un saluto l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi e l’assessore Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia Alessandro Beduschi.
La giornata si è conclusa con l’evento “I Giardini
della Casa del Vino”, l’itinerario enogastronomico nel chiostro e nel parco di
Villa Galnica ormai giunto alla sua quarta edizione: una quarantina le cantine
che hanno proposto oltre 70 etichette in degustazione ad un vasto pubblico di
winelover ed appassionati nella cornice unica della sede vista lago del
Consorzio Valtènesi. Un grande banco d’assaggio di fine estate, ma anche uno
spaccato unico per conoscere ed approfondire la leggerezza dei vini della
Valtènesi. Presenti alla serata anche la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda
con i prodotti agroalimentari del territorio, e la Delegazione Onav di Brescia,
che ha consegnato le “spille di fedeltà” ai soci con almeno 10 anni di
iscrizione alla presenza del presidente Vito Intini.
TORNA LEGEND KOMBUCHA CON
“LE CENE LEGGENDARIE”:
UN VIAGGIO CHE PARTE DA
MONZA PER SCOPRIRE LA VERSATILITA’ DELL’ANTICO TONICO ORIENTALE
Tornano "Le Cene Leggendarie",
l'iniziativa culinaria firmata Legend Kombucha - una delle prime brewery
artigianali italiane di kombucha - che celebra la versatilità dell'antico
tonico orientale con abbinamenti attentamente studiati per esaltarne le
proprietà benefiche e il gusto unico. Il nuovo ciclo prenderà il via il 14
luglio presso Il Circolino di Monza, il club del gusto guidato dal
Resident Chef Lorenzo Sacchi, per tre domeniche consecutive e
proseguirà la prima domenica di settembre. In queste occasioni, il format
di Legend Kombucha si unirà alla proposta di brunch de Il Circolino, declinato
nel "Brunch Leggendario".
Lo Chef Sacchi, noto per la sua filosofia di
cucina che unisce le tradizioni culinarie brianzole con quelle ispaniche, ha
studiato per l’iniziativa un menu ad hoc, di cui gli ospiti
potranno godere nell’incantevole spazio all’aperto del locale che si affaccia
sul fiume Lambro, in abbinamento con Legend Kombucha.
Il Brunch Leggendario si articola in 3 proposte: la prima, “The Original One”, include Pan de Cristal con tomate e jamòn ibérico, un mini croissant farcito con steak tartare e un French toast con pralinato di nocciola e gelato alla vaniglia. Questo menu è accompagnato da Legend Kombucha Original Blend, il cui sapore classico ne esalta i gusti senza mai sovrastarli. “The Spicy One” è la seconda alternativa e consiste di un English muffin con uovo alla Benedict, bacon e salsa Bernese, un Rösti di patate con salmone affumicato, avocado e cream cheese, e dei soffici pancake con sciroppo d’acero, crème fraîche e frutti rossi. Questa opzione è accompagnata dalla Legend Kombucha Ginger Bomb, che grazie alla presenza dello zenzero e del limone, conferisce una nota speziata e piacevolmente acidula. Nell’ultima proposta, “The Fresh One”, si potranno trovare hummus di piselli con stracciatella e menta, waffle con pollo fritto, sciroppo d’acero e cetriolo sott’aceto e, infine, un banana bread con arachidi e caramello salato.
La freschezza di questo trio sarà ripresa
dalla Legend Kombucha Mockito, dal sapore agrumato e deciso,
ispirata al famoso mojito.
Per chi desidera esplorare ulteriormente il
mondo della kombucha - sempre più apprezzata come ingrediente nella
miscelazione - la Barmaid de Il Circolino Damara Lanzone, ha
studiato due versioni di cocktail da provare in abbinamento alle tre proposte di
brunch. “Sunday Morning” composto da Bitter Rosso italiano, miele al
passion fruit, Legend Kombucha Ginger Bomb e il mocktail “Garden Party” a
base di Gin analcolico, Legend Kombucha Original Blend,
Sherbet di pompelmo giallo e fiori di sambuco.
Monza, 11 luglio 2024
GIUGNO 2024
NUOVA APERTURA: " ORSETTO D’ABRUZZO "
Il ristorante di CUCINA ABRUZZESE situato a Milano, in VIA
VALTELLINA 10, pensato per chi vuole immergersi nella tradizione
enogastronomica della regione del Centro Italia, in particolare del suo
entroterra.
Una trattoria dall’ATMOSFERA CONFIDENZIALE e ALLA MANO, il cui claim si
identifica in “CUCINA SINCERA A KM VERO”,
è il luogo in cui tanti abruzzesi, ma non solo, possono SENTIRSI A CASA. Nasce
per volontà di DOMENICO CIOTTI, sulmontino
e già titolare dell’omonimo locale di Bologna, con l’obiettivo di offrire ai
clienti un prodotto di QUALITÀ AUTENTICO, utilizzando
INGREDIENTI DI PRIMISSIMA SCELTA e prediligendo produttori locali abruzzesi.
Il logo del locale, un orsetto seduto, è un omaggio
all’ORSO MARSICANO, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, a riprova ulteriore
del legame del proprietario Domenico con la
propria terra natale.
Punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, Orsetto
D’Abruzzo offre ai clienti L’AUTENTICA ESPERIENZA DELLA CUCINA
CASALINGA ABRUZZESE. Il menù è pensato per portare in tavola i SAPORI
TRADIZIONALI, offrendo UN’ESPERIENZA CULINARIA COINVOLGENTE.
Dagli antipasti ai dolci, inclusi vini e amari,
TUTTI GLI INGREDIENTI e prodotti utilizzati provengono da RIVENDITORI ABRUZZESI,
come, ad esempio, le lasagne realizzate
dal pastificio “Mugnaia” di Elice (PE) e i formaggi e i salumi del Bio
Agriturismo “Valle Scannese” di Scanno (AQ).
La cucina agropastorale dell’entroterra regionale caratterizza l’offerta
gastronomica in cui, a fianco dei grandi classici a base di
carne, come gli intramontabili arrosticini, spiccano diverse preparazioni
vegetariane e vegane.
Dalla cucina a vista fino alla sala, l’ospite viene immerso
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai VERI SAPORI DELLA TRADIZIONE
contadina abruzzese.
Tra le proposte spiccano paste ripiene, come il TIMBALLO
ABRUZZESE - una speciale lasagna composta da uova sode, scamorza,
pomodoro, ragù di pecora, maiale e manzo - o gli GNOCCHI FATTI IN CASA “ALLA
SCANNESE”, con Patate di Avezzano,
una varietà coltivata nell’altopiano del Fucino, nell’entroterra abruzzese, dove
un tempo sorgeva un lago.
Quello della birra artigianale è «un mondo che continua a essere una nicchia di mercato – analizza Eugenio Signoroni, curatore insieme a Luca Giaccone della Guida alle Birre d’Italia -, certamente troppo piccola a livello numerico, ma che sempre più̀ sta, invece, esprimendo valori di grande attualità̀ e interesse. La birra artigianale italiana sta faticosamente raggiungendo una sua identità̀, fatta non solo di tipologie originali, ma anche di uno stile italiano nella produzione e negli equilibri degli stili più̀ classici».
La Guida non è solo un fedele testimone dell’evoluzione del settore, ma un importante luogo di incontro e di stimolo per tutti i produttori, uno strumento utile all’esperto e a chi vuole avvicinarsi al mondo brassicolo.
Dal 2008, grazie a una rete di 101 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono i birrifici, la loro storia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia della birra completo e ricco di particolari. All’inizio i birrifici in Italia erano poco più̀ di 200, oggi hanno superato quota 1000. Nell’edizione 2025, in libreria da venerdì 24 maggio e sullo store di Slow Food Editore, sono raccontate 511 realtà – tra produttori di birra e di sidro – e recensite 2767 etichette, segnalati 785 locali dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana.
Non mancano i riconoscimenti assegnati ogni anno dai curatori della guida: 49
le Chiocciole (i migliori birrifici d’Italia, secondo la Guida), 101
con l’Eccellenza (i birrifici che esprimono un’elevata qualità̀ media
su tutta la produzione) e 43
con il premio Filiera (realtà che si dedicano con particolare
attenzione alla produzione diretta delle materie prime), novità di questa
edizione. Del totale delle birre recensite ben 779
etichette sono state premiate.
La Guida non si ferma alla segnalazione dei birrifici, ma va oltre, per dare un
servizio a chi vuole degustare, comprare e, magari, sperimentare gli abbinamenti
migliori. A queste realtà di mescita e ristorazione, Birre d’Italia 2025 dedica
un ampio spazio: una
guida nella guida. Ai locali migliori sono stati conferiti due tipi di
riconoscimenti: 97
eccellenti, (che si distinguono per la selezione e il servizio delle
birre e per l’accoglienza) e 96
golosi (con una proposta di cibo particolarmente curata).
Milano, 24 giugno 2024 la redazione
MAGGIO 2024
NUOVA APERTURA: " MEATBALL FAMILY "
E' stato inaugurato in piazza Cinque Giornate 6 il nuovo ristorante del vulcanico Diego Abatantuono. Nel menù un vasto assortimento, di pietanze, prima fra tutte le famose polpette del comico/attore. Presenti alla serata inaugurale molti volti noti del mondo dello spettcolo e del giornalismo, tra gli altri i comici Ale e Franz, il Mago Forest, il cantautore Daiano, Silvia Annicchiarico, ecc.
Il primo ristorante della catena di Diego, nato dalla sua passione per la cucina, è stato aperto nel 2013. MEATBALL FAMILY, letteralmente la Famiglia delle Polpette, vuole ricreare il concetto della famiglia che sta intorno ad un tavolo in stile italo-americano.
Fanno parte della catena MEATBALL FAMILY: a Milano Stazione Centrale, Cinque Giornate Citylife, Galleria Borromea a Roma Maximo e Romaest
Milano, 8 maggio 2024 Ago Guzzardella
NUOVA APERTURA: " FRESCO "
Sarpi Secondo locale meneghino del celebre marchio di ristorazione napoletana, il nuovo ristorante porta tra le vie di Paolo Sarpi i profumi e i sapori della migliore cucina partenopea Seconda apertura nel cuore di Milano per Fresco - famosa catena nata dall’idea di due imprenditori napoletani che oggi conta 18 strutture in tutta Italia - che da giovedì 21 marzo apre le porte di FRESCO Sarpi, il nuovo ristorante all’interno del Leonardo Milan City Center (via A. Fioravanti 18).
Con un'atmosfera dinamica, abbinata a un arredamento semplice e raffinato nei toni del nero, grigio e oro che richiamano il logo, FRESCO Sarpi accoglie i clienti in uno spazio ampio e invitante arricchito da elementi naturali, come le piantine di erbe aromatiche che compongono la mise en place di ogni tavolo e le decorazioni d’ispirazione green della carta da parati. Il nuovo locale, con una capacità totale di 170 coperti - 70 nella sala interna e 100 nella grande corte all’esterno - offre un'esperienza gastronomica genuina, basata su un menu ricco di piatti tipici della tradizione mediterranea. Dal gusto autentico della pizza napoletana alle prelibatezze più celebri della cucina italiana,
FRESCO Sarpi promette di deliziare tutti i palati. Tra i piatti che conquisteranno la clientela troviamo gli Spaghetti alla Nerano, preparati secondo la ricetta autentica in cui gli spaghetti trafilati al bronzo incontrano zucchine fritte, provolone, grana DOP, pecorino romano DOP e basilico, ma anche le tipiche polpette al ragù napoletano, un piatto che ricorda la cucina di famiglia senza annoiare mai. Non potevano certo mancare pesce e frutti di mare, proposti in diversi piatti, dai primi ai secondi, grigliati, fritti o cotti a sauté. Per onorare la città, il menu presenta una selezione di piatti della tradizione milanese, come il risotto allo zafferano e la cotoletta. Infine, i dolci aggiungono un tocco extra goloso al pasto; per chi avesse ancora spazio è d’obbligo provare il classico babà napoletano, graffette calde con Nutella, tiramisù o dolce Pan di Stelle.
FRESCO Sarpi è la prima apertura di Fresco in un hotel milanese, realizzata grazie alla partnership con Fedegroup che da diversi anni collabora con Leonardo Hotels per l’offerta food&beverage delle strutture del gruppo in Italia e all’estero:
“Da diversi anni parte del portfolio brand di Fedegroup, FRESCO è l’interpretazione moderna della pizzeria-trattoria popolare che, con la sua atmosfera disinvolta, accompagna il cliente finale nella scoperta di una cucina verace e sana come quella napoletana.” – dichiara Achille Marotta, Direttore Operativo di Fedegroup – “Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per gli hotel business a 4 stelle come il Leonardo Hotel Milan City Center, che con questa apertura ha colto l’opportunità di offrire al quartiere, uno dei più multietnici e identitari di Milano, un prodotto tradizionale facilmente riconoscibile da un pubblico locale e internazionale. Siamo orgogliosi di quest’apertura insieme a Leonardo Hotels, partner con cui condividiamo valori, vision e la volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni capaci di soddisfare diverse clientele.”
FRESCO si prepara quindi ad aprire le porte del nuovo locale a Milano, l'inaugurazione ufficiale avra luogo giovedì 21 marzo 2024 dalle 18:30 alle 21:30 in Via Aristotile Fioravanti 18, promettendo una serata gustosa e divertente. Sponsor ufficiale dell’evento sara Birra Castello, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, che si unisce a FRESCO per celebrare e accompagnare il buon cibo.
FRESCO Trattoria-Pizzeria Sarpi Via Aristotile Fioravanti 18, Milano
Milano, 20 aprile 2024
JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE
L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK
Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver
trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare
le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non
si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che
praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto
giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere
l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca,
praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo
mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e
costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova
JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far
vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della
Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove
architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di
una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto
di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca,
è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso
Fernet.
Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte
che animano le serate milanesi durante la Design Week?
Questi gli appuntamenti:
Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione
del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con
“LA TARTINA”
locale di Brera che offrirà una speciale degustazione di oltre
100 tipi di tartine
Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia
e creatività con l’evento Redbull che ospiterà
Francesco Caporale
detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare
un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!
Giovedi 18- Pop Design, installazione di gonfiabili e
mostra dell’artista Mayf8 - In consolle
Jack-E
storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.
· Venerdi 19
- un grande evento con
Alec Monopoly
il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower
Sabato 20 – Alla consolle Marco
Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.
·
Domenica 21
- The Spirits of Art, powered by Ginarte evento
di chiusura.
Tutto questo programma si svolgerà in una struttura
metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo
trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della
Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti
danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice
del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set
internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello,
si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art
Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica
dall’aperitivo all’ after dinner.
Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà
possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano
al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per
scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere
piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione
fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio
della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti
ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze
culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con
musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro
divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle
prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di
Milano.
JUSTME
Il Ribelle a Padernello
Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la
cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food
della Valchiavenna
È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile,
per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che
precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e
dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un
ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un
baluardo
della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle
origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre
mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto
limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.
La cena “Il ribelle a Padernello”,
che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane
e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che
utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti
dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e
robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di
tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio
Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow
Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio
Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato
della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di
grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.
I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni
tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano
antichi mestieri e tecniche di lavorazione.
Il costo della cena e di 30 euro
per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.
Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS)
E-mail:
info@castellodipadernello.it
Sito web:
www.castellodipadernello.it
Milano, 11 aprile 2024
NUOVA APERTURA : " KITCHEN SOUND BREAK "
A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo
Bistrot dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di
padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta
coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle
23. Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max
Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di
offriewe ai giocatori di padel che frequentano il centro una proposta di
cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte
energie in campo" Cucina semplice ma di sostanza con ingredienti di
qualità. Insieme ai piatti di Alessandro Borghese ci saranno anche
proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima
inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del
giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.
Milano, 24 marzo 2024 Ago Guzzardella
NUOVA APERTURA: Artisti Del Vegetariano
Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.
Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi
“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.
Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.
Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.
Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52
Milano, 21 marzo 2024
NUOVA APERTURA : " PIPERITA "
UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANO
Fresco e pungente come la menta,
rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di
via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo
Tavola.
Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il
suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere,
che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.
Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo
alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le
illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del
locale attraverso il suo tratto caratteristico.
Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione
particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi
onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.
Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una
tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare
una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.
Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce
l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì
alla domenica.
Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica
Per coloro che non si accontentano di una destinazione
gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a
Milano.
IL NATALE DI INFERMENTUM SI
FA IN 8
Dalla versione semplice a quella senza lattosio,
passando per i cioccolatosi e la magia del Monte
Otto ricette per un Natale che piacerà proprio a
tutti. Infermentum, l’azienda di Stallavena
Qualità artigianale 100%, garantita dal sapiente
utilizzo della materia prima - dalle farine Molino della
L’avventura di Infermentum
parte proprio dai panettoni.
Nel dicembre 2014, quasi per
gioco, I tre soci Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle
Pezze (insieme a Daniele Massella) .
Già nel 2016 il nome Infermentum compare nella
classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia nel 2018 vince
Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia
organizzata da Golosa.it
Da fine settembre a inizio gennaio la produzione di
Infermentum si concentra proprio sui panettoni, pensati in 7 diverse
varianti dal peso di 1 kg e su un autentico outsider il famoso Monte
Nuvola.
“Infermentum è pronta ad affrontare questo periodo
di grande lavoro con entusiasmo e voglia di portare
INFERMENTUM
Due ingegneri, una
specialista in marketing e il sogno comune di lasciare il sentiero
tracciato, seguire il proprio istinto e creare, insieme, qualcosa di
eccezionale. Sono gli ingredienti da cui è nata Infermentum, giovane ma già
solidissima azienda di dolci artigianali del Veronese. Perché Francesco
Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele
Massella, nel 2021 uscito dalla società per seguire nuovi progetti),
cresciuti insieme tra le colline di Stallavena, non sono nati pasticceri, ma
alla soglia dei 35 anni hanno deciso di dare una svolta alla propria vita
professionale rimboccandosi le maniche e mettendo letteralmente le mani in
pasta. Una scelta rivelatasi vincente: dai 500 panettoni realizzati quasi
per gioco nel 2014, oggi l’azienda produce quasi 100.000
dolci l’anno, distribuiti in oltre 200 punti vendita in Italia e in 12 paesi
del Mondo, e attraverso l’e-commerce. E’ una parabola in continua ascesa,
quella di Infermentum, nome scelto a consacrazione del lievito madre, re
incontrastato della produzione, e del fermento che ogni giorno si respira
nel laboratorio di Stallavena.
L’amicizia fa la forza
Nel 2012 Francesco e Luca, ingegnere ambientale nell’azienda di famiglia il primo, ingegnere industriale il secondo, iniziano ad appassionarsi di lievitati, cimentandosi nel tempo libero nella produzione di focacce, pizze e dolci da forno. Francesco capisce immediatamente che è quella la sua strada: molla il lavoro nell’azienda di famiglia e si butta a capofitto nell’apprendimento delle tecniche di lievitazione. Uno studio da autodidatta, basato su tentativi, sperimentazioni, molti corsi con maestri lievitisti, assaggi, aggiustamenti, miglioramenti continui, fino al raggiungimento del miglior risultato possibile. Una tecnica vincente, che si applica ancora quotidianamente, nel laboratorio di Infermentum. Il 2014 segna l’anno dello “Sliding Doors”: Francesco coinvolge Luca, Elisa e il compagno di università Daniele nella produzione di qualche panettone per amici e parenti. I quattro amici comprano un’impastatrice e di notte vanno a cuocere nei forni di un laboratorio nella valle di fronte Stallavena. Il gradimento è unanime, il passaparola immediato, l’entusiasmo alle stelle: in pochi giorni i quattro amici si ritrovano a impastare 500 dolci natalizi che in poche ore vanno letteralmente a ruba. Nel 2015 la vera svolta, con l’apertura del laboratorio in un magazzino dismesso di via Copernico che consente di produrre 3800 panettoni, sperimentare, consolidare, implementare nuove ricette.
Tra il 2016 e il 2017 anche Elisa e Luca abbandonano il
proprio impiego alla scrivania per dedicarsi anima e corpo a una passione
sempre più forte. Una scelta consapevole e convinta, premiata dai numeri di
produzione, che si moltiplicano di anno in anno arrivando, nel 2022, a quota
95.500 pezzi, per un fatturato che cresce ogni anno del 20% e oggi raggiunge
i 2 milioni di euro.
Umiltà, condivisione e ricerca continua: gli ingredienti
del successo
Sperimentare ogni giorno, cercare sempre di migliorarsi,
non scendere mai a compromessi in nome del business. ”Siamo ossessionati
dalla qualità ”, dicono spesso i tre amici per sintetizzare il proprio
approccio al lavoro. Ed è proprio la qualità il faro di ogni scelta nel
laboratorio artigianale di Infermentum, dove oggi, nel periodo di massima
attività a ridosso del Natale, collaborano fino a 38 persone. Una decina i
dipendenti fissi, tra cui diverse neomamme, che qui trovano il giusto
equilibrio tra lavoro e vita privata. Ognuno in Infermentum dà il suo
contributo. Perché Francesco, Luca ed Elisa credono molto nel lavoro di
squadra, nella pluralità delle idee, nella capacità di delegare,
confrontarsi, imparare ogni giorno l’uno dall’altra, in una costante ricerca
di perfezionamento della produzione, che si avvale soltanto di qualche
macchina impastatrice. Tutto il resto è fatto ogni giorno a mano, con il
cuore.
Infermentum nasce a Natale, con il Panettone, ma cresce
poi sfornando altre prelibatezze. Se a Pasqua le vendite si
concentrano inevitabilmente sulle Colombe, tutto l’anno la più richiesta è
la Torta di Rose. La ricetta di del dolce tipico veronese all’aroma di
arancia e vaniglia rielaborata da Infermentum ha conquistato anche molti
ristoratori della vallata, che la servono in monoporzione calda
accompagnata da creme al mascarpone, gelato o salsa di lamponi.
Completano la produzione l’Albiciocco, soffice lievitato al cioccolato
fondente e albicocche candite, i Bauletti per la colazione disponibili in 8
varianti e i biscotti, che dallo Sbrisolotto al Muscovado e Cannella rendono
più dolce ogni occasione.
Qualità a prima vista
Se l’abito non fa il monaco, è anche vero che un
packaging dice molte cose di un prodotto. L’artigianalità dei dolci di
Infermentum è scritta già nella sua confezione, un sacchetto di carta molto
semplice ma raffinato, pensato nei minimi dettagli, che ricorda quello del
pane appena sfornato . Ogni dolce viene confezionato nel laboratorio di via
Copernico, con un’etichetta di colore diverso a distinguerne la tipologia.
“Impastiamo, annusiamo, osserviamo, ascoltiamo i nostri
dolci mentre lievitano o si imbiondiscono in forno, assaggiamo. E
ricominciamo. Per migliorare. Per far star bene le persone, spargere buon
umore e buon gusto, boccone dopo boccone”. Francesco,
Luca, Elisa
Milano, novembre 2023
I martedi' dell'Accademia Gulltiero Marchesi.
Insosteninblita'
"SEMPLICEMENTE PESCE" Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO, bar trattoria vivace
In una delle strade più frequentate di Milano, chef Viviana Varese si
ispira alla trattoria anni ’80 per dare vita a un locale dinamico, contemporaneo
e vivace in cui è il pesce ad essere protagonista. POLPO, che trasforma la
famosa Via Melzo in un lungomare dal sapore retrò, svela una doppia anima
dividendosi fra bar, in cui tapas e assaggi accompagnano il momento
dell’aperitivo, e trattoria. I suoi punti forti: una proposta di pesce di
qualità e che punta a valorizzare la materia prima e coinvolgere un pubblico
alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica.
Semplicemente pesce. Sono le parole chiave che contraddistinguono POLPO,
il nuovo indirizzo milanese della chef Viviana Varese inaugurato
in Via Melzo 9, dando a SPICA, una nuova
veste
in uno degli angoli popolari e democratici più frequentato della città. Un bar
trattoria vivace, punto di riferimento per la cucina di pesce di
qualità, dove ingredienti eccellenti si combinano a semplicità e allegria. Un
contesto di movida, informale ma curato nei dettagli, nato dalla scelta di
offrire a un target eterogeneo una proposta gastronomica sincera che ritrova
altrettanto spirito giovanile in cucina, con Valentina
Gaeta, e in sala, con Davide Gianni, Valeria
Lorusso e Martina Guercia. Sfumature di blu disegnano i suoi interni, a
ricordare il mare anche alla vista: così che ogni senso possa condurre a
un’atmosfera marittima e retrò. Come tutti i ristoranti di Viviana Varese, POLPO
vuole infatti essere un luogo, dove cucina e ambiente, fra design e
arredi, comunicano all’unisono, per trasportare l’ospite in una dimensione unica
nel suo genere.
«È un POLPO di testa, è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con
la cucina che facevo con la mia famiglia mescolato con l’esperienza dei miei
ultimi 20 anni» sottolinea Viviana Varese. «Ritu
ed io abbiamo scelto di dare a SPICA una veste italiana, perché i progetti non
finiscono, ma si evolvono».
«Per l'amicizia che mi lega a chef Viviana Varese e per l'idea di questo
progetto così interessante, penso che la location di Spica sia lo spot ideale
per inaugurare un nuovo format basato sul pesce, qualcosa che non puoi trovare
in una zona come Porta Venezia a Milano» dice Ritu Dalmia. «Polpo
è quella ventata di aria fresca che io e Chef Viviana Varese vogliamo portare e
che non ci fermerà mai nei nostri progetti futuri».
IL CONCEPT
POLPO è un punto di riferimento per chi ama il mare: “Semplicemente
pesce”, infatti, le parole che ne identificano l’anima. Uno spazio informale
e dinamico, dedicato a chi ama una cucina autentica e il piacere della
convivialità, diviso tra bar, spazio ideale per un
aperitivo, e trattoria con un menu che permette di tuffarsi
alla scoperta di piatti a base di pesce che rispettano ed esaltano la materia
prima. Un progetto che si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese e che
consente di provare un’esperienza di alta qualità in un ambiente
rilassato e democratico, aperto a tutti e dedicato specialmente ai
giovani, desiderosi di mangiare ottimo pesce in abbinamento a un buon calice di
vino.
LA LOCATION
POLPO prende il posto di Spica, progetto di cucina fusion che
la chef stellata Viviana Varese aveva intrapreso con la socia e chef indiana Ritu
Dalmia nel 2019, e che oggi vede
una continuità progettuale proprio con un bar trattoria dal carattere moderno e
ben integrato in una delle strade più popolari e vivaci di Milano, Via Melzo. È
in quelle mura che POLPO presenta una nuova dimensione, trasformando la famosa
via milanese in un lungomare. È il blu il suo colore dominante,
declinato in arredi e tessuti che evocano il dolce ricordo del mare, a cui
Viviana Varese si è ispirata per questo nuovo progetto. Quel mare anni ’80 che
profuma di spontaneità, ripercorso da immagini che, come
cartoline d’epoca, decorano le mura del locale. Bar, sala e dehors esterno con
divanetti e tavoli in piedi completano un ambiente poliedrico dove la
qualità del cibo e il buon bere sono al centro, grazie al restyling
curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro
Capellaro.
IL MENU
Pochi ingredienti di qualità crudi e combinati a diverse cotture
compongono un menu di circa 50 piatti in totale, espressione di una cucina
semplice e sincera. Frutti di mare, molluschi e pesce in primis, dal
gambero alle ostriche, tra tonno e calamari, ma anche molto spazio alle verdure
e agli assaggi, ispirati alle celebri tapas, che offrono il giusto
accompagnamento per il momento dell’aperitivo. Tutto è stato creato e pensato
perché anche l’immaginazione possa volare alla ricerca di ricordi e sapori che
portano a spiagge anni ’80, ombrelloni e acqua salata. Nel menù non manca la
proposta caffè grazie alla collaborazione della Chef Viviana Varese con Nespresso,
che propone così una miscela di arabica intensa e un decaffeinato dal profilo
aromatico. I prezzi, infine, sono contenuti e accessibili, in linea con l’idea
di un bar trattoria dal carattere democratico.
Milano, 28 settembre 2023
CIRO INSEGNA A FAR LA PIZZA AI DETENUTI. “LI AIUTO A TROVARE LAVORO”
Milano, aprile 2023
GIUGNO 2024
NUOVA APERTURA: " ORSETTO D’ABRUZZO "
Il ristorante di CUCINA ABRUZZESE situato a Milano, in VIA
VALTELLINA 10, pensato per chi vuole immergersi nella tradizione
enogastronomica della regione del Centro Italia, in particolare del suo
entroterra.
Una trattoria dall’ATMOSFERA CONFIDENZIALE e ALLA MANO, il cui claim si
identifica in “CUCINA SINCERA A KM VERO”,
è il luogo in cui tanti abruzzesi, ma non solo, possono SENTIRSI A CASA. Nasce
per volontà di DOMENICO CIOTTI, sulmontino
e già titolare dell’omonimo locale di Bologna, con l’obiettivo di offrire ai
clienti un prodotto di QUALITÀ AUTENTICO, utilizzando
INGREDIENTI DI PRIMISSIMA SCELTA e prediligendo produttori locali abruzzesi.
Il logo del locale, un orsetto seduto, è un omaggio
all’ORSO MARSICANO, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, a riprova ulteriore
del legame del proprietario Domenico con la
propria terra natale.
Punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, Orsetto
D’Abruzzo offre ai clienti L’AUTENTICA ESPERIENZA DELLA CUCINA
CASALINGA
ABRUZZESE. Il menù è pensato per portare in tavola i SAPORI TRADIZIONALI,
offrendo UN’ESPERIENZA CULINARIA COINVOLGENTE.
Dagli antipasti ai dolci, inclusi
vini e amari,
TUTTI GLI INGREDIENTI e prodotti utilizzati provengono da RIVENDITORI ABRUZZESI,
come, ad esempio, le lasagne realizzate
dal pastificio “Mugnaia” di Elice (PE) e i formaggi e i salumi del Bio
Agriturismo “Valle Scannese” di Scanno (AQ).
La cucina agropastorale dell’entroterra regionale caratterizza l’offerta
gastronomica in cui, a fianco dei grandi classici a base di
carne, come gli intramontabili arrosticini, spiccano diverse preparazioni
vegetariane e vegane.
Dalla cucina a vista fino alla sala, l’ospite viene immerso
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai VERI SAPORI DELLA TRADIZIONE
contadina abruzzese.
Tra le proposte spiccano paste ripiene, come il TIMBALLO ABRUZZESE - una
speciale lasagna composta da uova sode, scamorza,
pomodoro, ragù di pecora, maiale e manzo - o gli GNOCCHI FATTI IN CASA “ALLA
SCANNESE”, con Patate di Avezzano,
una varietà coltivata nell’altopiano del Fucino, nell’entroterra abruzzese, dove
un tempo sorgeva un lago.
Quello della birra artigianale è «un mondo che continua a essere una nicchia di mercato – analizza Eugenio Signoroni, curatore insieme a Luca Giaccone della Guida alle Birre d’Italia -, certamente troppo piccola a livello numerico, ma che sempre più̀ sta, invece, esprimendo valori di grande attualità̀ e interesse. La birra artigianale italiana sta faticosamente raggiungendo una sua identità̀, fatta non solo di tipologie originali, ma anche di uno stile italiano nella produzione e negli equilibri degli stili più̀ classici».
La Guida non è solo un fedele testimone dell’evoluzione del settore, ma un importante luogo di incontro e di stimolo per tutti i produttori, uno strumento utile all’esperto e a chi vuole avvicinarsi al mondo brassicolo.
Dal 2008, grazie a una rete di 101 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono i birrifici, la loro storia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia della birra completo e ricco di particolari. All’inizio i birrifici in Italia erano poco più̀ di 200, oggi hanno superato quota 1000. Nell’edizione 2025, in libreria da venerdì 24 maggio e sullo store di Slow Food Editore, sono raccontate 511 realtà – tra produttori di birra e di sidro – e recensite 2767 etichette, segnalati 785 locali dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana.
Non mancano i riconoscimenti assegnati ogni anno dai curatori della guida: 49
le Chiocciole (i migliori birrifici d’Italia, secondo la Guida), 101
con l’Eccellenza (i birrifici che esprimono un’elevata qualità̀ media
su tutta la produzione) e 43
con il premio Filiera (realtà che si dedicano con particolare
attenzione alla produzione diretta delle materie prime), novità di questa
edizione. Del totale delle birre recensite ben 779
etichette sono state premiate.
La Guida non si ferma alla segnalazione dei birrifici, ma va oltre, per dare un
servizio a chi vuole degustare, comprare e, magari, sperimentare gli abbinamenti
migliori. A queste realtà di mescita e ristorazione, Birre d’Italia 2025 dedica
un ampio spazio: una
guida nella guida. Ai locali migliori sono stati conferiti due tipi di
riconoscimenti: 97
eccellenti, (che si distinguono per la selezione e il servizio delle
birre e per l’accoglienza) e 96
golosi (con una proposta di cibo particolarmente curata).
Milano, 24 giugno 2024 la redazione
MAGGIO 2024
NUOVA APERTURA: " MEATBALL FAMILY "
E' stato inaugurato in piazza Cinque Giornate 6 il nuovo ristorante del vulcanico Diego Abatantuono. Nel menù un vasto assortimento, di pietanze, prima fra tutte le famose polpette del comico/attore. Presenti alla serata inaugurale molti volti noti del mondo dello spettcolo e del giornalismo, tra gli altri i comici Ale e Franz, il Mago Forest, il cantautore Daiano, Silvia Annicchiarico, ecc.
Il primo ristorante della catena di Diego, nato dalla sua passione per la cucina, è stato aperto nel 2013. MEATBALL FAMILY, letteralmente la Famiglia delle Polpette, vuole ricreare il concetto della famiglia che sta intorno ad un tavolo in stile italo-americano.
Fanno parte della catena MEATBALL FAMILY: a Milano Stazione Centrale, Cinque Giornate Citylife, Galleria Borromea a Roma Maximo e Romaest
Milano, 8 maggio 2024 Ago Guzzardella
NUOVA APERTURA: " FRESCO "
Sarpi Secondo locale meneghino del celebre marchio di ristorazione napoletana, il nuovo ristorante porta tra le vie di Paolo Sarpi i profumi e i sapori della migliore cucina partenopea Seconda apertura nel cuore di Milano per Fresco - famosa catena nata dall’idea di due imprenditori napoletani che oggi conta 18 strutture in tutta Italia - che da giovedì 21 marzo apre le porte di FRESCO Sarpi, il nuovo ristorante all’interno del Leonardo Milan City Center (via A. Fioravanti 18).
Con un'atmosfera dinamica, abbinata a un arredamento semplice e raffinato nei toni del nero, grigio e oro che richiamano il logo, FRESCO Sarpi accoglie i clienti in uno spazio ampio e invitante arricchito da elementi naturali, come le piantine di erbe aromatiche che compongono la mise en place di ogni tavolo e le decorazioni d’ispirazione green della carta da parati. Il nuovo locale, con una capacità totale di 170 coperti - 70 nella sala interna e 100 nella grande corte all’esterno - offre un'esperienza gastronomica genuina, basata su un menu ricco di piatti tipici della tradizione mediterranea. Dal gusto autentico della pizza napoletana alle prelibatezze più celebri della cucina italiana,
FRESCO Sarpi promette di deliziare tutti i palati. Tra i piatti che conquisteranno la clientela troviamo gli Spaghetti alla Nerano, preparati secondo la ricetta autentica in cui gli spaghetti trafilati al bronzo incontrano zucchine fritte, provolone, grana DOP, pecorino romano DOP e basilico, ma anche le tipiche polpette al ragù napoletano, un piatto che ricorda la cucina di famiglia senza annoiare mai. Non potevano certo mancare pesce e frutti di mare, proposti in diversi piatti, dai primi ai secondi, grigliati, fritti o cotti a sauté. Per onorare la città, il menu presenta una selezione di piatti della tradizione milanese, come il risotto allo zafferano e la cotoletta. Infine, i dolci aggiungono un tocco extra goloso al pasto; per chi avesse ancora spazio è d’obbligo provare il classico babà napoletano, graffette calde con Nutella, tiramisù o dolce Pan di Stelle.
FRESCO Sarpi è la prima apertura di Fresco in un hotel milanese, realizzata grazie alla partnership con Fedegroup che da diversi anni collabora con Leonardo Hotels per l’offerta food&beverage delle strutture del gruppo in Italia e all’estero:
“Da diversi anni parte del portfolio brand di Fedegroup, FRESCO è l’interpretazione moderna della pizzeria-trattoria popolare che, con la sua atmosfera disinvolta, accompagna il cliente finale nella scoperta di una cucina verace e sana come quella napoletana.” – dichiara Achille Marotta, Direttore Operativo di Fedegroup – “Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per gli hotel business a 4 stelle come il Leonardo Hotel Milan City Center, che con questa apertura ha colto l’opportunità di offrire al quartiere, uno dei più multietnici e identitari di Milano, un prodotto tradizionale facilmente riconoscibile da un pubblico locale e internazionale. Siamo orgogliosi di quest’apertura insieme a Leonardo Hotels, partner con cui condividiamo valori, vision e la volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni capaci di soddisfare diverse clientele.”
FRESCO si prepara quindi ad aprire le porte del nuovo locale a Milano, l'inaugurazione ufficiale avra luogo giovedì 21 marzo 2024 dalle 18:30 alle 21:30 in Via Aristotile Fioravanti 18, promettendo una serata gustosa e divertente. Sponsor ufficiale dell’evento sara Birra Castello, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, che si unisce a FRESCO per celebrare e accompagnare il buon cibo.
FRESCO Trattoria-Pizzeria Sarpi Via Aristotile Fioravanti 18, Milano
Milano, 20 aprile 2024
JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK
Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca, praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca, è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso Fernet.
Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte che animano le serate milanesi durante la Design Week?
Questi gli appuntamenti:
Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con “LA TARTINA” locale di Brera che offrirà una speciale degustazione di oltre 100 tipi di tartine
Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia e creatività con l’evento Redbull che ospiterà Francesco Caporale detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!
Giovedi 18- Pop Design, installazione di gonfiabili e mostra dell’artista Mayf8 - In consolle Jack-E storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.
· Venerdi 19 - un grande evento con Alec Monopoly il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower
Sabato 20 – Alla consolle Marco Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.
· Domenica 21 - The Spirits of Art, powered by Ginarte evento di chiusura.
Tutto questo programma si svolgerà in una struttura metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello, si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica dall’aperitivo all’ after dinner.
Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di Milano.
JUSTME
Il Ribelle a Padernello
Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food della Valchiavenna
È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile, per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un
baluardo della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.
La cena “Il ribelle a Padernello”, che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.
I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione.
Il costo della cena e di 30 euro per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.
Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS)
E-mail: info@castellodipadernello.it
Sito web: www.castellodipadernello.it
Milano, 11 aprile 2024
NUOVA APERTURA : " KITCHEN SOUND BREAK "
A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo Bistrot dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle 23. Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di offriewe ai giocatori di padel che frequentano il centro una proposta di cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte energie in campo" Cucina semplice ma di sostanza con ingredienti di qualità. Insieme ai piatti di Alessandro Borghese ci saranno anche proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima
inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.
Milano, 24 marzo 2024 Ago Guzzardella
NUOVA APERTURA: Artisti Del Vegetariano
Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.
Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi
“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.
Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.
Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.
Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52
Milano, 21 marzo 2024
NUOVA APERTURA : " PIPERITA "
UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANO
Fresco e pungente come la menta, rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo Tavola.
Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.
Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del locale attraverso il suo tratto caratteristico.
Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.
Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.
Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì alla domenica.
Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica
Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a Milano.
IL NATALE DI INFERMENTUM SI FA IN 8
Dalla versione semplice a quella senza lattosio, passando per i cioccolatosi e la magia del Monte
Otto ricette per un Natale che piacerà proprio a tutti. Infermentum, l’azienda di Stallavena
Qualità artigianale 100%, garantita dal sapiente utilizzo della materia prima - dalle farine Molino della
L’avventura di Infermentum parte proprio dai panettoni. Nel dicembre 2014, quasi per gioco, I tre soci Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele Massella) .
Già nel 2016 il nome Infermentum compare nella classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia nel 2018 vince Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia organizzata da Golosa.it
Da fine settembre a inizio gennaio la produzione di Infermentum si concentra proprio sui panettoni, pensati in 7 diverse varianti dal peso di 1 kg e su un autentico outsider il famoso Monte Nuvola.
“Infermentum è pronta ad affrontare questo periodo di grande lavoro con entusiasmo e voglia di portare
INFERMENTUM
Due ingegneri, una specialista in marketing e il sogno comune di lasciare il sentiero tracciato, seguire il proprio istinto e creare, insieme, qualcosa di eccezionale. Sono gli ingredienti da cui è nata Infermentum, giovane ma già solidissima azienda di dolci artigianali del Veronese. Perché Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele Massella, nel 2021 uscito dalla società per seguire nuovi progetti), cresciuti insieme tra le colline di Stallavena, non sono nati pasticceri, ma alla soglia dei 35 anni hanno deciso di dare una svolta alla propria vita professionale rimboccandosi le maniche e mettendo letteralmente le mani in pasta. Una scelta rivelatasi vincente: dai 500 panettoni realizzati quasi per gioco nel 2014, oggi l’azienda produce quasi 100.000 dolci l’anno, distribuiti in oltre 200 punti vendita in Italia e in 12 paesi del Mondo, e attraverso l’e-commerce. E’ una parabola in continua ascesa, quella di Infermentum, nome scelto a consacrazione del lievito madre, re incontrastato della produzione, e del fermento che ogni giorno si respira nel laboratorio di Stallavena.
L’amicizia fa la forza
Nel 2012 Francesco e Luca, ingegnere ambientale nell’azienda di famiglia il primo, ingegnere industriale il secondo, iniziano ad appassionarsi di lievitati, cimentandosi nel tempo libero nella produzione di focacce, pizze e dolci da forno. Francesco capisce immediatamente che è quella la sua strada: molla il lavoro nell’azienda di famiglia e si butta a capofitto nell’apprendimento delle tecniche di lievitazione. Uno studio da autodidatta, basato su tentativi, sperimentazioni, molti corsi con maestri lievitisti, assaggi, aggiustamenti, miglioramenti continui, fino al raggiungimento del miglior risultato possibile. Una tecnica vincente, che si applica ancora quotidianamente, nel laboratorio di Infermentum. Il 2014 segna l’anno dello “Sliding Doors”: Francesco coinvolge Luca, Elisa e il compagno di università Daniele nella produzione di qualche panettone per amici e parenti. I quattro amici comprano un’impastatrice e di notte vanno a cuocere nei forni di un laboratorio nella valle di fronte Stallavena. Il gradimento è unanime, il passaparola immediato, l’entusiasmo alle stelle: in pochi giorni i quattro amici si ritrovano a impastare 500 dolci natalizi che in poche ore vanno letteralmente a ruba. Nel 2015 la vera svolta, con l’apertura del laboratorio in un magazzino dismesso di via Copernico che consente di produrre 3800 panettoni, sperimentare, consolidare, implementare nuove ricette.
Tra il 2016 e il 2017 anche Elisa e Luca abbandonano il proprio impiego alla scrivania per dedicarsi anima e corpo a una passione sempre più forte. Una scelta consapevole e convinta, premiata dai numeri di produzione, che si moltiplicano di anno in anno arrivando, nel 2022, a quota 95.500 pezzi, per un fatturato che cresce ogni anno del 20% e oggi raggiunge i 2 milioni di euro.
Umiltà, condivisione e ricerca continua: gli ingredienti del successo
Sperimentare ogni giorno, cercare sempre di migliorarsi, non scendere mai a compromessi in nome del business. ”Siamo ossessionati dalla qualità ”, dicono spesso i tre amici per sintetizzare il proprio approccio al lavoro. Ed è proprio la qualità il faro di ogni scelta nel laboratorio artigianale di Infermentum, dove oggi, nel periodo di massima attività a ridosso del Natale, collaborano fino a 38 persone. Una decina i dipendenti fissi, tra cui diverse neomamme, che qui trovano il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ognuno in Infermentum dà il suo contributo. Perché Francesco, Luca ed Elisa credono molto nel lavoro di squadra, nella pluralità delle idee, nella capacità di delegare, confrontarsi, imparare ogni giorno l’uno dall’altra, in una costante ricerca di perfezionamento della produzione, che si avvale soltanto di qualche macchina impastatrice. Tutto il resto è fatto ogni giorno a mano, con il cuore.
Infermentum nasce a Natale, con il Panettone, ma cresce poi sfornando altre prelibatezze. Se a Pasqua le vendite si concentrano inevitabilmente sulle Colombe, tutto l’anno la più richiesta è la Torta di Rose. La ricetta di del dolce tipico veronese all’aroma di arancia e vaniglia rielaborata da Infermentum ha conquistato anche molti ristoratori della vallata, che la servono in monoporzione calda accompagnata da creme al mascarpone, gelato o salsa di lamponi. Completano la produzione l’Albiciocco, soffice lievitato al cioccolato fondente e albicocche candite, i Bauletti per la colazione disponibili in 8 varianti e i biscotti, che dallo Sbrisolotto al Muscovado e Cannella rendono più dolce ogni occasione.
Qualità a prima vista
Se l’abito non fa il monaco, è anche vero che un packaging dice molte cose di un prodotto. L’artigianalità dei dolci di Infermentum è scritta già nella sua confezione, un sacchetto di carta molto semplice ma raffinato, pensato nei minimi dettagli, che ricorda quello del pane appena sfornato . Ogni dolce viene confezionato nel laboratorio di via Copernico, con un’etichetta di colore diverso a distinguerne la tipologia.
“Impastiamo, annusiamo, osserviamo, ascoltiamo i nostri dolci mentre lievitano o si imbiondiscono in forno, assaggiamo. E ricominciamo. Per migliorare. Per far star bene le persone, spargere buon umore e buon gusto, boccone dopo boccone”. Francesco, Luca, Elisa
Milano, novembre 2023
I martedi' dell'Accademia Gulltiero Marchesi. Insosteninblita'
"SEMPLICEMENTE PESCE" Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO, bar trattoria vivace
In una delle strade più frequentate di Milano, chef Viviana Varese si ispira alla trattoria anni ’80 per dare vita a un locale dinamico, contemporaneo e vivace in cui è il pesce ad essere protagonista. POLPO, che trasforma la famosa Via Melzo in un lungomare dal sapore retrò, svela una doppia anima dividendosi fra bar, in cui tapas e assaggi accompagnano il momento dell’aperitivo, e trattoria. I suoi punti forti: una proposta di pesce di qualità e che punta a valorizzare la materia prima e coinvolgere un pubblico alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica.
Semplicemente pesce. Sono le parole chiave che contraddistinguono POLPO, il nuovo indirizzo milanese della chef Viviana Varese inaugurato in Via Melzo 9, dando a SPICA, una nuova
veste in uno degli angoli popolari e democratici più frequentato della città. Un bar trattoria vivace, punto di riferimento per la cucina di pesce di qualità, dove ingredienti eccellenti si combinano
a semplicità e allegria. Un contesto di movida, informale ma curato nei dettagli, nato dalla scelta di offrire a un target eterogeneo una proposta gastronomica sincera che ritrova altrettanto spirito giovanile in cucina, con Valentina Gaeta, e in sala, con Davide Gianni, Valeria Lorusso e Martina Guercia. Sfumature di blu disegnano i suoi interni, a ricordare il mare anche alla vista: così che ogni senso possa condurre a un’atmosfera marittima e retrò. Come tutti i ristoranti di Viviana Varese, POLPO vuole infatti essere un luogo, dove cucina e ambiente, fra design e arredi, comunicano all’unisono, per trasportare l’ospite in una dimensione unica nel suo genere.
«È un POLPO di testa, è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con la cucina che facevo con la mia famiglia mescolato con l’esperienza dei miei ultimi 20 anni» sottolinea Viviana Varese. «Ritu ed io abbiamo scelto di dare a SPICA una veste italiana, perché i progetti non finiscono, ma si evolvono».
«Per l'amicizia che mi lega a chef Viviana Varese e per l'idea di questo progetto così interessante, penso che la location di Spica sia lo spot ideale per inaugurare un nuovo format basato sul pesce, qualcosa che non puoi trovare in una zona come Porta Venezia a Milano» dice Ritu Dalmia. «Polpo è quella ventata di aria fresca che io e Chef Viviana Varese vogliamo portare e che non ci fermerà mai nei nostri progetti futuri».
IL CONCEPT
POLPO è un punto di riferimento per chi ama il mare: “Semplicemente pesce”, infatti, le parole che ne identificano l’anima. Uno spazio informale e dinamico, dedicato a chi ama una cucina autentica e il piacere della convivialità, diviso tra bar, spazio ideale per un aperitivo, e trattoria con un menu che permette di tuffarsi alla scoperta di piatti a base di pesce che rispettano ed esaltano la materia prima. Un progetto che si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese e che consente di provare un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti e dedicato specialmente ai giovani, desiderosi di mangiare ottimo pesce in abbinamento a un buon calice di vino.
LA LOCATION
POLPO prende il posto di Spica, progetto di cucina fusion che la chef stellata Viviana Varese aveva intrapreso con la socia e chef indiana Ritu Dalmia nel 2019, e che oggi vede una continuità progettuale proprio con un bar trattoria dal carattere moderno e ben integrato in una delle strade più popolari e vivaci di Milano, Via Melzo. È in quelle mura che POLPO presenta una nuova dimensione, trasformando la famosa via milanese in un lungomare. È il blu il suo colore dominante, declinato in arredi e tessuti che evocano il dolce ricordo del mare, a cui Viviana Varese si è ispirata per questo nuovo progetto. Quel mare anni ’80 che profuma di spontaneità, ripercorso da immagini che, come cartoline d’epoca, decorano le mura del locale. Bar, sala e dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi completano un ambiente poliedrico dove la qualità del cibo e il buon bere sono al centro, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro.
IL MENU
Pochi ingredienti di qualità crudi e combinati a diverse cotture compongono un menu di circa 50 piatti in totale, espressione di una cucina semplice e sincera. Frutti di mare, molluschi e pesce in primis, dal gambero alle ostriche, tra tonno e calamari, ma anche molto spazio alle verdure e agli assaggi, ispirati alle celebri tapas, che offrono il giusto accompagnamento per il momento dell’aperitivo. Tutto è stato creato e pensato perché anche l’immaginazione possa volare alla ricerca di ricordi e sapori che portano a spiagge anni ’80, ombrelloni e acqua salata. Nel menù non manca la proposta caffè grazie alla collaborazione della Chef Viviana Varese con Nespresso, che propone così una miscela di arabica intensa e un decaffeinato dal profilo aromatico. I prezzi, infine, sono contenuti e accessibili, in linea con l’idea di un bar trattoria dal carattere democratico.
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