Il Festival Milano Musica, storica rassegna dedicata alla musica contemporanea, celebra quest’anno il compositore pisano Francesco Filidei (1973) come figura di riferimento. Come da tradizione, la serata inaugurale si è svolta al Teatro alla Scala, con un programma interamente dedicato alla sua musica, eseguito dall’Ensemble Intercontemporain e dall’Ensemble vocale Les Métaboles, sotto la direzione di Léo Warynski.
Il concerto si è articolato in due parti: la prima ha proposto quattro lavori eseguiti senza soluzione di continuità; la seconda ha visto l’esecuzione, in prima italiana, del Requiem per coro di sedici voci e diciassette strumenti (2020). Nella prima parte si sono susseguiti:
- Ballata n. 2 per ensemble (2011),
- Dormo molto amore per coro a cappella (2012), su testo di Stefano Busellato,
- Ballata n. 3 per pianoforte ed ensemble (2013),
- Tutto in una volta per doppio coro (2020), su poesia di Nanni Balestrini.
I quattro brani hanno dato vita a un percorso sonoro unitario, quasi una grande composizione in cui i pezzi strumentali, estratti dal ciclo delle Ballate, si alternavano ai lavori vocali.

Il linguaggio di Filidei si è rivelato particolarmente affascinante: raffinato nelle costruzioni, ricco di effetti timbrici e sonori, ha saputo fondere stili e suggestioni diverse — dalla musica antica a quella concreta — integrando elementi gestuali e tratti tonali riconoscibili. La componente riflessiva, che richiama sonorità dell’Estremo Oriente, ha trovato espressione soprattutto nei due brani vocali, caratterizzati da un’intensità emotiva profonda.

Il Requiem, presentato per la prima volta in Italia, ha rappresentato una perfetta sintesi del linguaggio filideiano emerso nella prima parte, esaltando ulteriormente la forza espressiva e la sorprendente originalità del compositore. È una partitura densa, in cui la componente spirituale emerge attraverso una raffinata costruzione di spazi sonori e a volte silenzi.
Impeccabile la direzione di Léo Warynski, che ha guidato con precisione sia l’Ensemble sia il Coro. Di altissimo livello anche le esecuzioni di tutti gli strumentisti, tra cui va segnalato il pianista Dimitri Vassilakis, protagonista nella Ballata n. 3.
Il festival proseguirà con l’attesa prima dell’opera Il nome della rosa, ulteriore tappa di una carriera che consolida Filidei come una delle voci più originali della musica contemporanea europea.
27 aprile 2015 Cesare Guzzardella