Una serata con un solo titolo, ma di grande rilevanza, quella organizzata in Conservatorio da Serate Musicali.
L’Orchestra “L’Appassionata”, sotto la direzione della sudcoreana Sol Chin, ha proposto il celebre Requiem in re minoreK.626 per soli, coro e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart. Il fondamentale apporto dell’Ensemble Vocale Continuum, preparato da Luigi Azzolini, ha dato sostanza a una delle opere più enigmatiche e affascinanti del repertorio sacro. Le quattro voci soliste — il soprano Cecilia Rizzetto, il mezzosoprano Chiara Selmo, il tenore Eduardo Hurtado Rampoldi e il basso Lorenzo Ziller — si sono distinte sia nei momenti individuali che nei numeri d’insieme, integrandosi perfettamente con coro e orchestra sotto la guida attenta e musicale di Sol Chin.
Il Requiem, ultima composizione di Mozart, è avvolto nel mistero. Commissionato da un committente anonimo — poi rivelatosi il conte Walsegg, desideroso di spacciarlo come propria opera — venne lasciato incompiuto alla morte del compositore nel dicembre 1791. Sulla base degli appunti lasciati da Mozart, fu completato in gran parte dall’allievo Franz Xaver Süssmayr, che ne portò a termine i movimenti mancanti, contribuendo in modo decisivo alla versione oggi più comunemente eseguita.
L’interpretazione proposta si è distinta per profondità e intensità, valorizzando la complessità degli intrecci vocali, corali e strumentali. Il merito va senza dubbio a tutti i protagonisti della serata, a cominciare dalla direzione sicura e sensibile di Sol Chin. Applausi calorosi e pienamente meritati per tutti.