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Il Quartetto Pezzé all’Atelier Musicale dell’Auditorium Di Vittorio


Il Quartetto Pezzé, formazione di Udine composta da Nicola Mansutti e Lucia Clonfero ai violini, Elena Allegretto alla viola e Mara Grion al violoncello, ha proposto un programma di rara esecuzione. Il concerto ha incluso brani di Albino Perosa, Piero Pezzé/Davide Pitis, Fabian Perez Tedesco, José Bragato e Giuseppe Garbarino, offrendo un percorso musicale vario e stimolante. La serata si è aperta con una presentazione video del musicologo Maurizio Franco, che ha introdotto le opere in programma.

Il Quartetto Pezzé ha poi avviato il concerto con la Suite di Albino Perosa (1915-1997), un quartetto d’archi suddiviso in tre sezioni evocative: Mattino di Pasqua, Giochi di bimbi e Fuochi d’artificio. L’opera, caratterizzata da influenze novecentesche e riferimenti al canto gregoriano, ha messo in luce l’originalità della scrittura di Perosa. A seguire, l’Elegia di Piero Pezzé (1913-1982), originariamente per pianoforte e trascritta per quartetto d’archi da Davide Pitis. La trascrizione ha restituito al brano una straordinaria coerenza stilistica, quasi fosse stato concepito fin dall’inizio per questa formazione. La ricchezza melodica e l’intensa interpretazione del quartetto hanno reso l’esecuzione particolarmente espressiva.

Il concerto è proseguito con Dolci rose di Fabian Perez Tedesco (1963), composizione dedicata al Quartetto Pezzé. Il brano combina influenze stilistiche diverse, con una scrittura metrica di pregnanza espressiva e richiami musicali che si rifanno ai madrigali di Gesualdo da Venosa. Successivamente, il pubblico ha potuto ascoltare Tres movimientos porteños di José Bragato (1915-2017), compositore di Udine e naturalizzato in Argentina. Il brano, chiaramente influenzato dalla musica di Astor Piazzolla, ha evocato il fascino del tango con un linguaggio melodico avvolgente.

Il programma si è concluso con Inquiete risonanze di Giuseppe Garbarino (1937), presente in sala e accolto in palcoscenico da calorosi applausi. Il brano ha rivelato una forte personalità compositiva, con un intreccio sonoro avvincente e ben strutturato. Ancora una volta gli strumentisti del Quartetto Pezzé hanno rivelato una coesione timbrica di indubbia qualità. È un quartetto d’archi che riesce, anche in situazioni compositive diverse, a raggiungere alti obiettivi di resa coloristica, dimostrando sicurezza espositiva e raffinata discorsività.

Dopo gli applausi finali, il Quartetto ha regalato al pubblico un’ultima sorpresa: un brano folcloristico, originario dalle valli friulane, dal ritmo vivace e dal carattere popolare, che ha suggellato il concerto con un’ulteriore ondata di entusiasmo.

2 febbraio 2025 Cesare Guzzardella


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