domenica, Aprile 27, 2025
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IL TRIO CONCEPT (EX CHAGALL) IN CONCERTO A VERCELLI

Fondato nel 2013 da tre talentuosi adolescenti torinesi e ormai affermatosi come realtà prestigiosa della musica cameristica del nostro tempo, il Trio per archi e pianoforte Chagall ha cambiato nome l’anno scorso, ribattezzandosi Trio Concept. Il nuovo nome allude allo scopo essenziale che il Trio si propone: quello di riscoprire i concetti, le idee che i capolavori del passato ci hanno trasmesso in eredità. L’organico è rimasto quello del Trio Chagall: Edoardo Grieco al violino, Francesco Massimino al violoncello e Lorenzo Nguyen al pianoforte. Il Trio Concept è stato ospite, ieri sera, sabato 19/04 del FestivalViotti di Vercelli, sul palcoscenico consueto del Teatro Civico. Le qualità che più colpiscono di questa formazione e che ne fanno uno dei migliori trii attivi oggi in Italia, sono apparse evidenti già nel primo dei pezzi in programma, il Trio per archi e pianoforte in Re minore, n.1 op.49 (!839): nel perfetto affiatamento dei tre strumenti, ciascuno conserva una sua identità, pur nel complesso intreccio del discorso musicale: il colore brillante del pianoforte di Nguyen, che tocca livelli molto alti di virtuosismo, la linea espressiva calda e appassionata del violoncello di Massimino, il fraseggiare ispirato da un melodismo sempre luminoso e limpido, stupendamente legato, del violino di Grieco. In un’intervista di qualche
tempo fa i tre giovani del Concept sostenevano di volere che i propri strumenti cantassero come la voce umana, e davvero, ascoltandoli ieri sera, si aveva l’impressione di sentire tre voci, tre personalità mirabilmente fuse in un perfetto equilibrio eppur distinte, ciascuna con una sua identità riconoscibile. Da qui la varietà, sostenuta da una cura meticolosa dei dettagli timbrici, dei colori, la cui ricchezza, caratteristica di questo gioiello di Mendelssohn, è stata esaltata dall’interpretazione del Concept, anche per la particolare maestria negli effetti chiaroscurali. Ne è uscita in generale un’interpretazione a nostro parere splendida, in cui nel lirismo sempre equilibrato e misurato del Maestro di Amburgo è stata come infusa una freschezza e frizzante esuberanza di suono, che non è frequente ascoltare nelle esecuzioni odierne di questo compositore. Il pezzo successivo, che chiudeva la serata, era uno dei capolavori assoluti della musica, il Quintetto di R. Schumann per pianoforte e archi in MI bem. maggiore op.44 (1843) Al Trio Concept si sono aggiunti il violino di Giulia Rimonda e la viola dell’anglo-polacca Alinka Rowe, entrambe ‘giovani fanciulle in fiore’ dal ricco talento espresso con pieno successo in una ormai ricca e significativa attività concertistica. Le due ‘nuove arrivate’ si sono inserite benissimo nella compagine con il Trio, dando vita ad un quintetto perfettamente omogeneo: splendido esempio ne sono stati il vivace moto perpetuo che nello Scherzo passa, come rifrangendosi in una prolungata e misteriosa eco, da uno strumento all’altro o il fitto contrappunto del Finale, culminante nel Fugato a due soggetti. La linea interpretativa seguita dal quintetto, e, crediamo, ispirata dal Trio Concept, è stata una coerente ricerca di equilibrio formale anche nella parte più fremente e drammatica, di inquietudini e contrasti romantici, presenti soprattutto nei primi due movimenti di quest’opera sublime. Il suono terso e fluido, con un sobrio gioco del pedale, del
pianoforte di Nguyen, indiscusso dominatore di buona parte dell’Allegro brillante iniziale, dava al moto perpetuo dello sviluppo un ordine ed un equilibrio, in cui l’irruenza della passione e dell’istinto trovavano un misurato e razionale controllo formale. Ammirevole anche il suono particolare, essenziale, quasi scarno, con il quale il quintetto ha interpretato il drammatico secondo tempo, chiaramente influenzato dalla Marcia funebre dell’Eroica beethoveniana. Ancora una volta, stupendamente espressi in tutta la loro ricchezza i valori timbrici di questo capolavoro,  grazie alla tecnica e alla sensibilità di artisti ormai maturi, nonostante la loro giovane età: i violini di Giulia Rimonda e di Edoardo Grieco, col loro suono sempre energico e di luminosa chiarezza, la viola di Alinka Rowe, con la sua delicata tinta brunita, il violoncello di Francesco Massimino, velluto fattosi musica, il pianoforte di Lorenzo Nguyen, con il suo suono ben tornito e pieno, nitido e sapientemente chiaroscurato nelle dinamiche, hanno donato al pubblico momenti indimenticabili di musica incantevole, salutata alla fine da un lungo applauso. Sono stati concessi un fuori programma, lo Scherzo dal quintetto per pianoforte ed archi in Sol min.op.57 di D. Sciostakovic, e un bis, le ultime battute del Finale del Quintetto di Schumann. Grandissimo successo di pubblico, con molti giovani. Vicino a noi sedeva un altro giovane talento, Ettore Pagano, che applaudiva con entusiasmo i suoi giovani colleghi: un’altra grande serata di musica a Vercelli. (Foto Ufficio Stampa Vercelli)
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