Un concerto all’insegna della massima classicità quello di ieri sera in Auditorium. Il direttore texano John Axelrod (1966, Houston), tornato in Auditorium, ha scelto due capolavori del classicismo: il Concerto per flauto, arpa e orchestra K. 299 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” di Ludwig van Beethoven (1770-1827). Il primo brano, meno eseguito ma altrettanto significativo per espressività, vedeva protagonisti il flautista Nicolò Manachino e l’arpista Elena Piva, interpreti eccellenti del lavoro del grande compositore salisburghese. I tre classici movimenti (Allegro, Andantino e Rondò) hanno trovato nel duo solistico una dimensione cameristica centrale, con i solisti capaci di esaltare anche le rispettive cadenze. Ottima la prova dell’orchestra e impeccabile la direzione di Axelrod, che ha saputo mettere in risalto il virtuosismo del flauto e le splendide armonizzazioni dell’arpa, creando un tessuto musicale ricco di suggestioni e immagini evocative.

Splendido il bis concesso dal duo, che ha eseguito con grande raffinatezza l’Élégie – Studio n. 1 per flauto di Johannes Donjon (1839-1912), in una brillante trascrizione per flauto e arpa.
Dopo il breve intervallo, il concerto è proseguito con la celebre Sinfonia Pastorale di Beethoven, un capolavoro legato al mondo della natura. La direzione di Axelrod ha saputo mettere in luce con chiarezza e precisione le timbriche dei diversi suoni, regalando un’interpretazione in crescendo, con un Allegro e un Allegretto finale ancora più coinvolgenti. Applausi calorosi in una sala gremita di pubblico. Domenica alle ore 16.00 la replica: un appuntamento da non perdere.

1 febbraio 2025 – Cesare Guzzardella