Uno spettacolo davvero brillante, intelligente, un continuo fuoco d’artificio, divertente e amaro al tempo stesso: in Sala Tre al Teatro Parenti, l’affiatatissima coppia costituita dai giovani romani Niccolò Fettarappa (classe 1996) e Lorenzo Guerrieri (1991) ha messo in scena un lavoro particolare, assolutamente originale – scritto e ideato nel 2023 dallo stesso Fettarappa – che mette in luce la crisi politica, in particolare quella della sinistra, la crisi dei valori, la crisi della società, e in definitiva la crisi della generazione dei trentenni. In uno spazio minimalista, dove uno stendino si trasforma in una gabbia o in una camera di tortura, e un appartamento (di 1 m2!) è rappresentato da una piastrella di gomma, i due protagonisti trasmutano improvvisamente e continuamente in tanti personaggi, legati tra loro, che sono alla fine come tessere di un puzzle.

I riferimenti alla “sinistra timida” dal pugno che diventa un “pugnetto” (sostituibile da guantoni dell’incredibile Hulk!), oppure al comunismo che è morto, al crollo del muro di Berlino, alla repressione delle manifestazioni studentesche, diventano poi quelli riguardanti la perdita d’interesse dei giovani per i temi centrali del passato e per l’impegno politico. In una veloce carrellata, ecco emergere i nomi di Marx, Adorno, Hegel, Fidel Castro… Spettri, ormai. Aleggia paradossalmente la figura della mamma, che finisce per controllare la vita dei figli, eterni bambini, dunque. Ed ecco una trasformazione di entrambi in terroristi armati, con tanto di passamontagna e mitra: e il coinvolgimento del pubblico diventa inevitabile. Fettarappa e Guerrieri conquistano gli spettatori con trovate geniali e un linguaggio intrigante, ironico, strumento di battute rapidissime, senza quasi un secondo per riprendere fiato, il che rende il lavoro vivace e avvincente.
Sia Lorenzo Guerrieri che Niccolò Fettarappa non sono solo interpreti ma anche registi e autori di testi teatrali premiati. Il primo è laureato in Lettere, il secondo in Filosofia con una tesi su Theodor W. Adorno, il filosofo tedesco che su basi hegeliane, marxiste e freudiane criticò la società borghese.
La Sparanoia – Atto unico senza feriti gravi purtroppo resta in scena al Parenti fino al 13 aprile. Da non perdere.