Ieri sera il Teatro Dal Verme era al completo per la Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125 di Ludwig van Beethoven (1770-1827). Una “Nona” che da sempre è la preferita di ogni appassionato, probabilmente anche per la complessità del lavoro, che prevede oltre al grande Coro, quattro voci soliste. Composta tra il 1822 e il 1824, la sinfonia rappresenta uno dei capolavori assoluti della storia della musica.
Il direttore d’orchestra Diego Fasolis, recentemente ascoltato anche nella Sesta Sinfonia “Pastorale” del genio tedesco, sempre con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, ha ancora una volta mostrato una visione complessiva del brano ricca di energia. La parte anche “scenograficamente” più rilevante, l’ultimo movimento (Presto – Allegro assai – Recitativo per baritono – Coro), ha segnato un momento di grande impatto sonoro: la massa strumentale, unita a quella corale, ha raggiunto livelli di intensità espressiva superlativi.
Ottimo il Coro preparato da Martin Steffan, e bravissime le quattro voci soliste: il soprano Michela Antenucci, il mezzosoprano Lucia Cirillo, il tenore Charles Sy e il baritono Henryk Böhm. Il direttore Fasolis, agli applausi del pubblico al termine del primo movimento, ha ringraziato e, cosa inconsueta, ha accettato gli applausi anche
negli altri movimenti intermedi, raccontando che ai tempi di Beethoven era usanza applaudire tra i vari movimenti di una sinfonia. Di alto livello la resa strumentale dei “Pomeriggi Musicali”. Successo meritatissimo, con applausi calorosi e ripetizione dell’ultima parte del quarto movimento. Sabato alle ore 17.00 la replica da non perdere. (Foto di Cesare Guzzardella)
21 marzo 2025 Cesare Guzzardella
