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AGOSTO 2024 SULLE TRACCE DI MARCO POLO Fino al 13 ottobre 2024 è possibile visitare, nella suggestiva Torre del Castello dei Vescovi di Luni a Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia, l’interessante mostra del fotografo Michael Yamashita, ispirata ai paesaggi delle terre attraversate da Marco Polo dal 1271 al 1295, lungo la Via della Seta, per giungere nel Catai, l’antica Cina. Il settantacinquenne Yamashita è di origini giapponesi ma è statunitense a tutti gli effetti, essendo nato a San Francisco. Ha viaggiato in tutto il mondo per circa un quarto di secolo come fotografo di punta della prestigiosa rivista National Geographic. La mostra espone 35 immagini bellissime e rare di ambienti naturali, volti di abitanti (molti bambini), abitazioni, villaggi, di Paesi come la Turchia, l’Iran, l’Afghanistan, la Birmania, l’India, la Cina. L’omaggio a Marco Polo e al suo incredibile viaggio, durato circa 24 anni e raccontato ne “Il Milione”, cade in occasione del settimo centenario della sua morte, avvenuta a Venezia, l’8 gennaio 1324.
agosto 2024, Anna Busca
LUGLIO 2024 A MILANO, L’ARTE DELLA MODA Due mostre molto particolari a Milano, entrambe in scadenza ma da non perdere: la prima, “ Dal cuore alle mani, Dolce & Gabbana”, a Palazzo Reale (fino al 31 luglio), la seconda, “Swarovski, Masters of Light”, a Palazzo Citterio, via Brera 12 (chiude il 14 luglio). Entrambe hanno come comune denominatore l’alta moda, ma declinata in forme diverse: estremamente creativa e sfarzosa, ispirata a dipinti, affreschi, opere liriche, paesaggi e culture, la prima; scintillante e preziosissima, basata su ricami luminosi dai riflessi cangianti di mille cristalli, la seconda. Non si può non restare a bocca aperta davanti agli abiti realizzati dalle sartorie di Domenico Dolce e Stefano Gabbana - tra i migliori stilisti al mondo - alle calzature, ai gioielli, ai copricapi: stupefacenti davvero le idee alla base delle loro creazioni. In undici sale, si passa attraverso allestimenti bellissimi correlati al tema ispiratore dei loro modelli. Splendida la rievocazione de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, con alle pareti scene tratte dal film di Visconti; anche nella sala dal titolo “Vestire l’architettura e la pittura” si possono ammirare straordinari abiti, tutti ricamati a mezzo punto, che richiamano opere di Botticelli, di Tiziano, di Leonardo. Con “Le tradizioni siciliane” è denominato uno spazio coloratissimo, in omaggio alla regione dove è nato Dolce, nel 1958 (Gabbana, del 1962, è di origini venete-lombarde). Affascinanti gli abiti ispirati allo stile barocco, alle divinità pagane, ai personaggi della lirica. Anche il percorso a Palazzo Citterio lascia sorpresi e ammirati: al primo piano sono esposti abiti incredibili, di diversi stilisti di fama come Dior, Versace, Prada, Gucci, Armani, assolutamente sfolgoranti; collane, anelli, orecchini, orologi, statuette, composizioni floreali dai mille colori e riflessi impreziosiscono vere “camere delle meraviglie”. Borse e scarpe sfavillanti completano queste collezioni eccezionali. Il cristallo Swarovski, che ha una storia di 129 anni – fondatore fu il boemo Daniel Swarovski (1862 – 1956) - presenta circa 300.000 varietà differenti per taglio, effetti ottici, colore, e ha una formula segreta per la sua brillantezza, legata a vetro e piombo: è alla base di prodotti di artigianato di gran lusso. Dopo la visita, è un must la sosta all’aperto al Café Swarovski, nel bellissimo giardino, con arredi deliziosi dai colori pastello.
3 luglio 2024, Anna Busca GIUGNO 2024 PINO PASCALI ALLA FONDAZIONE PRADA Negli spazi ampi ed eleganti della Fondazione Prada di largo Isarco è in corso un’importante mostra che riaccende i riflettori su colui che, se non fosse morto prematuramente nel 1968, a soli trentatrè anni, in un tragico incidente di moto, sarebbe stato certamente uno degli artisti più influenti della seconda metà del secolo scorso. Stiamo parlando del barese Pino Pascali, che si trasferì a Roma nel 1956 per frequentare l’Accademia di Belle Arti e studiare scenografia e scultura; lavorò per la televisione e per la pubblicità. Dal 1965 iniziò ad esporre le sue opere, che trovarono subito consenso da parte di diversi critici; fece in tempo a realizzare, nei tre anni successivi, sei mostre personali in Italia, tra cui una sala propria alla XXXIV Biennale di Venezia, e tre mostre all’estero. Alla Fondazione i lavori di Pascali sono distribuiti in quattro sezioni, senza un ordine cronologico. Nella prima parte si possono ammirare alcune opere tra quelle che furono esposte tra il 1965 e il 1968, in particolare alle gallerie “Gian Enzo Sperone” di Torino, “La tartaruga” e “L’attico” di Roma, e alla Biennale di Venezia. All’ingresso il Teatrino, in legno, vetro, tessuti verniciati, al cui interno, come “personaggio”, si trova una bottiglia di Champagne: Pascali lo espose per la prima volta – originariamente con diversi oggetti oltre alla bottiglia - in una vetrina della libreria Feltrinelli di Roma nel 1965, con chiaro riferimento alla pubblicità televisiva. Su una parete spiccano tele dipinte a smalto su strutture di legno, quali Omaggio a Billie Holiday (Labbra rosse) e La gravida o Maternità (1964), in rilievo, ispirate alla Pop Art. Molto interessanti le sculture a forma di armi, del 1965-1966, costruite utilizzando parti di automobili e di strumenti meccanici: una volta assemblate e dipinte di verde, costituivano una Mitragliatrice oppure un Cannone semovente; il pensiero pacifista e antimilitarista di Pascali – che, essendo nato nel 1935, aveva trascorso l’infanzia nei tremendi anni della Seconda Guerra Mondiale - emerge dal grande Missile “Colomba della Pace”, il cui nome di fatto è una sorta di amaro ossimoro. Al 1966 risalgono i lavori, ottenuti tendendo tele su cornici di legno o compensato, raffiguranti animali, o di ere geologiche lontane, come i dinosauri, o mitici, come il drago, o delle savane africane, come le giraffe, spesso suddivisi in parti scomposte. Del 1968 sono i Bachi da setola, ottenuti da scovoli colorati uniti in lunghe file. La lana d’acciaio fu utilizzata da Pascali nel 1968 per ideare Liane, Il ponte, La trappola, Coda; esposte insieme, richiamavano un ambiente simile alla giungla dei film di Tarzan. La ricerca artistica di Pascali, innovativa e splendidamente connessa al suo tempo, non è indirizzata solo alla forma, ma anche alla materia di cui si serve per realizzare le sue opere: ed ecco anche il fibrocemento, unito ad acqua e sabbia (Le botole, 1967) oppure a pelliccia sintetica (Contropelo, 1968). La seconda sezione è proprio dedicata ai materiali usati, di recupero, in particolare appartenenti all’edilizia, alla moda, all’arredamento, ai prodotti per la pulizia, spesso oggetto di campagne pubblicitarie dell’epoca: plastica, gommapiuma, smalti, lastre di Eternit (quelle presenti sono ovviamente trattate in modo da impedire il rilascio di fibre d’amianto!) si affiancano a ferro, alluminio, legno, in numerose sculture, come in Nido e Meridiana, del 1968. La terza sezione raccoglie fotografie di diversi lavori, che Pascali voleva ben documentati in funzione della loro pubblicazione: e molte immagini riprendono anche lo stesso artista spesso in atteggiamento giocoso e scherzoso con le sue creazioni, come con Vedova blu (1968), enorme ragno peloso color cobalto, considerata la sua installazione più iconica. Il fotografo prediletto era il giovane Claudio Abate. L’ultima sezione riguarda lavori esposti in mostre collettive: accanto ai suoi Fiume con foce tripla (1967), costituito da nove grandi elementi modulari - contenitori di ferro, colmi di acqua colorata, e Ricostruzione del dinosauro (1966), sono collocati lavori coevi di Pistoletto, Bonalumi, Boetti, Fabro, Gilardi e altri, che entrano in una sorta di profondo dialogo artistico e condivisione di temi. Molte delle opere della mostra sono in prestito da musei prestigiosi, quali la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la GAM di Torino, il Centre Pompidou di Parigi, il Museum of Modern Art di New York, il MOMus di Salonicco. Fino al 23 settembre 2024, da non perdere. 17 giugno 2024, Anna Busca
FEBBRAIO 2024 “LA BOMBA” al Museo del Fumetto di Milano Una mostra davvero originale e molto interessante, che riesce ad unire in modo efficace arte, scienza, storia, disegno, cinema, fumetti, quella in corso, fino a domenica 18 febbraio, allo Spazio WOW – Museo del Fumetto (viale Campania 12, www.museowow.it ). Il museo – inaugurato nel 2011 – è già di per sè un luogo da visitare: un mondo colorato, quasi magico, con una biblioteca, una grande sala per incontri e conferenze, manifesti e oggetti ispirati a personaggi fantastici dell’immaginario collettivo, eroi, supereroi, mostri... “La bomba – L’era atomica, fine del mondo e fascino pop” guida il visitatore in un percorso ben strutturato e molto ricco, che inizia dalla scoperta dell’atomo da parte di John Dalton ai primi dell’Ottocento (sua la famosa legge delle proporzioni multiple, preceduta dalle altrettanto importanti leggi di Lavoisier e di Proust), per passare attraverso la scoperta delle particelle subatomiche e della radioattività. Pierre e Marie Curie, Thomson, Rutherford e Bohr sono solo alcuni degli scienziati - Premi Nobel che hanno dato, già nei primi anni del XX secolo, contributi fondamentali allo studio dell’atomo, fino a giungere all’indagine sull’energia contenuta nel nucleo atomico. In questo campo ecco emergere le figure di Enrico Fermi, con la scuola di via Panisperna, e di Oppenheimer, con il progetto Manhattan (cui partecipò anche Fermi). Il dibattito sull’utilizzo di tale energia continuò negli anni del secondo conflitto mondiale; ma la bomba atomica, utilizzata dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945, dimostrò che la costruzione a scopi militari di un’arma di distruzione di massa fu la prima e spaventosa scelta. Collegati a questo tragico periodo, così come al successivo dopoguerra e agli anni della guerra fredda, vengono esposti moltissimi manifesti, libri, riviste, pagine di quotidiani, fotografie, vignette, fumetti, giochi. In alcuni video sono presentati brevi spezzoni di film e animazioni dai titoli significativi, come “L’ultima spiaggia” di Stanley Kramer (1959), “A prova di errore “ di Sidney Lumet (1964), “Quando soffia il vento” di Murakami (1986), “Akira” di Katsuhito Otomo(1988). Non poteva mancare anche una scena del recentissimo e splendido “Oppenheimer” di Nolan (2023). Godzilla, una sorta di gigantesco, terrificante dinosauro risvegliato dagli abissi oceanici e trasformato dall’energia atomica, frutto dell’immaginazione del giapponese Tanaka all’inizio degli anni ‘50, rappresenta l’incarnazione della paura del nucleare come fonte di catastrofi per l’umanità. Ha avuto un enorme successo: dal 1954 ad oggi gli sono stati dedicati moltissimi film (una quarantina), serie di cartoni, riviste di fantascienza. Il percorso espositivo dedica ampio spazio sia a Godzilla che ad Hulk, creato nel 1962 come personaggio di fumetti ad opera dello scrittore Stan Lee e dell’artista Jack Kirby (“The Incredible Hulk”). Questo mostruoso umanoide verde, enorme e aggressivo, non è altro che lo scienziato Bruce Banner, contaminato accidentalmente da raggi gamma e in seguito soggetto a questa terribile e involontaria trasformazione fisica, se sottoposto a stress emotivo: una sorta di ibrido tra la creatura di Frankenstein e il dottor Jekill/mister Hide, ma generato da mutazioni genetiche indotte. Le patologie da esposizione a radiazioni sono una grave, reale minaccia per la salute, associata a un utilizzo anche pacifico dell’energia atomica: il disastro di Chernobyl e i rischi legati alle centrali nucleari sono temi affrontati da film e fumetti a partire dagli anni ‘80-’90. Pure in questa sezione il materiale presente è di grande interesse e motivo di riflessione. Un suggerimento per i visitatori di questa bellissima, imperdibile mostra: al bookshop si può acquistare un testo del 2023 dal titolo significativo: “Disarmo nucleare – è ora di mettere al bando le armi nucleari, prima che sia troppo tardi”, di Francesco Vignarca, astrofisico e pacifista. Una lettura quanto mai attuale! 11 febbraio 2024, Anna Busca GENNAIO 2024 A poco più di un’ora d’auto da Milano, nel Varesotto, si trova un borgo che già Gabriele D’Annunzio definiva “un’isola toscana in Lombardia”: è Castiglione Olona, dalle origini antiche, probabilmente del V secolo d.C., anche se il primo documento importante risale all’XI secolo. Fu Branda Castiglioni (1350-1443), che divenne cardinale e fu influente amico e consigliere di ben quattro papi e dell’imperatore del Sacro Romano Impero Sigismondo, a dare, nel XV secolo, una svolta importante al luogo, trasformandolo in una “mistica cittadella fiorentina (…) su un colle lombardo”. Mecenate e uomo di vasta cultura umanista, Branda Castiglioni chiamò pittori e artisti, architetti, urbanisti, e lasciò tracce preziose che meritano di essere ripercorse. Oggi purtroppo il borgo è un po’ in declino: poco più di 7000 abitanti, negozi quasi scomparsi, un solo bar-trattoria nella piazzetta centrale; a vivacizzare l’atmosfera un mercatino di artigianato ogni prima domenica del mese. Il turismo culturale certo permane, vista la bellezza del palazzo Castiglioni e della Collegiata, in un contesto che mantiene scorci suggestivi, angoli romantici, scalinate, stradine acciottolate, ponti medioevali sul fiume Olona, dalle acque ancora trasparenti. Diversi i lavori di restauro in atto nel paese, che dovrebbero migliorare gli edifici; occorrerebbe anche rendere più visibile l’ingresso al borgo antico, segnalandolo meglio e rendendo più bella la grande aiuola presente (attualmente senza fiori, con un insignificante monumento al centro). Lasciata l’auto nel parcheggio vicino, con una piacevole e breve passeggiata si raggiungono a piedi le mete più interessanti: lo storico Palazzo Branda Castiglioni, la Chiesa di Villa, la magnifica Collegiata, lo splendido Battistero. Suscitano ammirazione e meraviglia soprattutto gli affreschi del pittore toscano Masolino da Panicale, appellativo di Tommaso di Cristoforo Fini (1383 – 1447), qui giunto nel 1435. Nel Palazzo Branda Castiglioni, che presenta una bella loggetta e camere affrescate, una parete presenta un suo paesaggio montuoso della zona di Vezprem (Ungheria), di cui era stato conte il Branda; le montagne appaiono bianche, sormontate da castelli o villaggi, in un’atmosfera quasi misteriosa. Si tratta del primo affresco che ha come soggetto solo un paesaggio, seppur trasfigurato e quasi metaforico. Ma le opere più affascinanti di Masolino si trovano nella Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo (Collegiata) e nel Battistero dove dominano gli interni, rispettivamente, scene della vita di Maria nelle vele della volta absidale ed episodi della vita di Giovanni Battista, in un susseguirsi di volti e figure di grande bellezza, che generano una sorta di racconto spesso ispirato ai vangeli apocrifi. Studi anatomici preziosi traspaiono dalla pittura di corpi seminudi ritratti nel bellissimo Battesimo di Cristo, dove il fiume Giordano sembra confluire nel fonte battesimale. Anche gli angoli dei muri e le nicchie delle pareti sono oggetto, per Masolino, di utilizzo artistico-architettonico, per creare spazi e profondità dove le scene acquistano un aspetto tridimensionale. Accanto ai capolavori di Masolino si possono pure ammirare opere del senese Vecchietta, al secolo Lorenzo di Pietro (1410-1480). Di questo pittore -ma anche scultore e orafo - compare un interessante autoritratto affrescato nella Collegiata. (Per informazioni su orari, accessi, prenotazioni delle visite guidate: https://www.museocollegiata.it/ )6 gennaio 2024, Anna Busca La pittura di Giorgio Morandi a Palazzo Reale C'è ancora un mese di tempo - fino al 4 febbraio - per visitare l'importante mostra dedicata a Giorgio Morandi, realizzata a Palazzo Reale e curata da Maria Cristina Bandera. È certamente una completa retrospettiva del noto artista bolognese, vissuto dal 1890 al 1964 , celebre soprattutto per le sue nature morte, esposte in circa 120 opere collocate in ordine cronologico, a partire dal 1913 sino alle ultime del 1963. Intenso ed espressivo l'unico autoritratto presente, dipinto da un Morandi ventiquattrenne, capace di pennellate che già denotano un abile utilizzo dei chiaroscuri. Bellissimi i rari paesaggi, in particolare "La strada bianca"(1941), dove una luce solare zenitale rende il tutto limpidamente geometrico e riesce ad abbagliare l'osservatore. Delicati i soggetti floreali, dove vasi e roselline assumono forme e sfumature particolari. La pittura di Morandi, un gioco di tonalità di colori in soggetti ripetuti (bottiglie, lampade, imbuti rovesciati) ma diversi nelle infinite varianti di posizione, ci rivela la ricerca dell'artista che trovava nella luce, nelle tenui ombre e nel rapporto armonico dei volumi un mondo straordinario e rivelatore, erede moderno di studi caravaggeschi e risalenti perfino a Piero della Francesca. I lenti cambiamenti cromatici, avvenuti in oltre cinquant'anni di attività, sono evidenziati nella successione delle opere esposte. I lavori provengono dalle maggiori istituzioni italiane, da importanti gallerie d'arte e anche da collezioni private. Sono passati trent'anni dall'ultima grande rassegna fatta a Milano, sempre a Palazzo Reale: si mettono ora davvero in risalto le qualità di un artista ben consolidato nel panorama mondiale. Molte opere di Morandi sono infatti esposte nei massimi musei internazionali, come il Metropolitan Museum di New York, il Pushkin di Mosca o il Guggenheim di Bilbao. Da non perdere. 3 gennaio 2024 Cesare Guzzardella DICEMBRE 2023 "Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris" al Castello di Novara Una mostra di grande valore espressivo quella organizzata al Castello di Novara, dedicata a Boldini e De Nittis, ma anche a una moltitudine di altri artisti italiani che hanno trovato ispirazione in un periodo storico di grande fermento pittorico, come quello della Belle Époque, frangente artistico luminoso che ebbe maggiore fioritura nella Parigi del secondo Ottocento. Oltre ai numerosi dipinti del ferrarese Giovanni Boldini e del barlettano Giuseppe De Nittis, che hanno il maggior numero di opere esposte, nella mostra trovano ampia esposizione anche lavori del livornese Vittorio Matteo Corcos, del romano Antonio Mancini, del veneziano Federico Zandomeneghi e di altri validi pittori come Campriani, Pittara, Michetti, Signorini, Tofano e altri ancora. Numerosi ritratti, soprattutto femminili, sono accomunati da colorazioni estroverse e ricche di contrasti. La particolare ricchezza tecnico-espressiva, molto particolareggiata anche nelle celebri "miniature" del pittore ferrarese, è a dimostrazione di una scuola pittorica particolarmente evoluta, molto debitrice degli alti insegnamenti dei grandi del passato. La presenza a Parigi dei maggiori artisti italiani, il rapporto con le gallerie e con i commercianti dell'epoca, porteranno alla stabilizzazione in terra francese di molti nostri artisti, per una realizzazione di una cultura mitteleuropea che avrà ripercussioni anche nei nostri tempi. Dai numerosi scritti annessi ai dipinti riportiamo: "Nell'estate del 1867, in occasione dell'Esposizione Universale giunsero a Parigi due giovani talentuosi pittori italiani, entrambi poco più che ventenni quali Giovanni Boldini (1842-1931), ferrarese di origine, e Giuseppe De Nittis (1846- 1884), di Barletta.La città dove sceglieranno di trasferirsi subito li cattura con i suoi ritmi frenetici, le novità della cultura artistica contemporanea, la bellezza delle donne di cui si innamorano e che diventano protagoniste dei loro dipinti...". L'importanza di questa mostra al Castello di Novara fino al 7 aprile è assai rilevante per la comprensione della pittura italiana di quel periodo inserita in un contesto più ampio, che valorizza un fondamentale momento storico dell'arte europea. Da non perdere.
31 dicembre 2023 Cesare Guzzardella Bellini Nautica
Fabian Oefner x BELLINI NAUTICA
Disintegrating Riva: il nuovo progetto artistico
di Fabian Oefner per Bellini Nautica Ascolto
paziente del tempo e rigore nella progettazione
a servizio di un ambizioso progetto artistico.
Protagonista un Riva “Disintegrato"
Bellini Nautica torna a fare parlare di sè grazie ad un nuovo e importante progetto artistico avviato in collaborazione con il creativo Fabian Oefner. “Disintegrating Riva” si aggiunge alla serie “Disintegrating” realizzata nel tempo dall’artista svizzero. Per l’occasione, Oefner si è avventurato per la prima volta in un contesto non prettamente automobilistico, dando, con successo, vita una serie di fotografie dallo stile inconfondibile, fatto di esplorazione analitica, una sorta di operazione chirurgica che consente di apprezzare il fascino
di oggetti dal loro interno e che sfocia in una
quasi memeficazione della realtà, pur
preservando rigore di progettazione e
realizzazione. “Sono rimasto catturato dalla
bellezza delle Barche Riva fin da quando ero
ragazzino – ha affermato Fabian Oefner -
crescendo in Svizzera, ricordo vividamente di
aver passeggiato per i porti della Costa Azzurra
e di aver visto queste magnifiche imbarcazioni. La profonda e satura tonalità marrone miele dei loro scafi brillava nella luce pomeridiana, mentre il sole proiettava riflessi sulle finiture cromate del ponte. Da allora questo fascino per la squisita manifattura delle imbarcazioni Riva è rimasto con me. La connessione è così profonda che quando è arrivato il momento di creare la prima immagine di Disintegrating che si avventurava oltre il regno delle auto, è stato naturale scegliere un Riva Aquarama come soggetto. I ricordi di quei porti, l'estetica mozzafiato e l'impareggiabile maestria nella lavorazione artigianale delle barche sono stati la mia bussola visiva e concettuale durante la creazione di questo pezzo. Uno degli approcci possibili per capire la realtà consiste infatti nel frazionarla, considerarla come un insieme di tanti piccoli elementi che formano un quadro più ampio. Le creazioni di Oefner, si focalizzano tipicamente su singole minuscole parti, per questo le sue opere consistono in una decostruzione di oggetti, che diventano elementi per esplorare il legame tra tempo e spazio, realtà e illusione. Ogni elaborato di Oefner è caratterizzato da migliaia di scatti che ritraggono i singoli componenti dell’oggetto preso in esame; scatti che a posteriori vengono posizionati con cura per creare l’illusione di un’esplosione. L’immagine denominata Riva “Disintegrato” raffigura la frazione di secondo in cui un Riva Aquarama del 1963, si disintegra letteralmente, correndo a tutto gas, su acque di un blu cristallino. Anche se la fotografia sembra catturare un momento fugace della durata di pochi millisecondi, in realtà è il risultato di un processo meticolosamente orchestrato che dura diverse settimane. Oefner e il suo team hanno fotografato oltre 1800 singoli componenti di un originale Riva Aquarama che il Dipartimento di restauro Riva d’epoca, di Bellini Nautica, ha provveduto a disassemblare con cura: dall’imbarcazione, alla strumentazione e persino il motore. Gli scatti hanno immortalato ogni singolo componente dei motori gemelli V8, degli strumenti vintage della cabina di pilotaggio, dei sedili in pelle e persino le minuscole schegge di legno di mogano dello scafo. Per compiere quest’impresa, Oefner è salito a bordo di un elicottero che, sospeso pochi metri sopra il lago, gli ha fornito le giuste prospettive che gli hanno consentito di fotografare l'Aquarama che correva sull'acqua, guidato da Martina Bellini. Tornato nel suo studio negli Stati Uniti, l'artista ha assemblato le 1800 fotografie in un'unica immagine che raffigura un momento realmente mai esistito. “Disintegrating Riva” funge da esplorazione della nostra percezione del tempo e della realtà. Il fascino di Oefner risiede nel paradosso tra ciò che si vede e la nostra concettualizzazione del tempo e della realtà. Mentre il primo sguardo ci convince di aver assistito alla disintegrazione di una barca alla massima velocità, un esame più attento rivela l’impossibilità del momento. Le parti che si allontanano rapidamente appaiono illese, perfettamente a fuoco nonostante la loro apparente traiettoria supersonica. Questa dissonanza cognitiva sfida gli spettatori a conciliare le impressioni visive con la comprensione scientifica, creando un momento che i nostri occhi affermano come reale, mentre il nostro cervello afferma il contrario. “Dalla creazione dell'immagine emerge un ricordo particolare. Mentre fotografavo le varie parti della barca presso il laboratorio di restauro di Clusane, ho notato in un angolo poco illuminato una pila di assi di mogano. In cima alla pila ho trovato un foglio con una serie di numeri discendenti. Confuso dalla vista, mi sono avvicinato a uno degli artigiani, confidando nel mio italiano limitato, e ho chiesto il significato di questi numeri. Con un sorriso mi ha spiegato che rappresentavano le letture dell'umidità del legno. Ha poi continuato descrivendo il meticoloso processo coinvolto nel ripristino dello scafo di un Aquarama: il legno destinato all'uso deve essere immagazzinato per almeno cinque anni, con controlli regolari sul contenuto di umidità delle assi ogni pochi mesi per garantire che scenda al giusto livello richiesto. In quel momento ho realizzato il profondo legame tra i nostri due mestieri: il tempo. Similmente all’intricato processo di creazione di una fotografia che cattura un momento fugace, che richiede mesi di pianificazione ed esecuzione, questi artigiani esercitano pazienza, aspettando anni prima di ricostruire attentamente la barca con una straordinaria attenzione ai dettagli. Quindi, in un certo senso, entrambi i nostri lavori riguardano il passare del tempo. Questo è ciò che mi viene in mente adesso, che guardo il lavoro finito di Disintegrating Riva”. Le opere verranno esposte in anteprima nel corso di un evento privato presso lo spazio Gessi a Milano, successivamente fruibili al pubblico presso la Collezione Privata di Riva d’Epoca di Bellini. Sono state prodotte 281 stampe 40x70 in edizione con Car & Vintage e Bellini Nautica, e 8 pezzi unici da 180x100 in esclusiva per Bellini Nautica. L’acquisto delle stampe sarà possibile a partire dal 6 Dicembre p.v. tramite il sito di Fabian Oefner https://fabianoefner.com/ e presso Bellini Nautica https://bellinigallery.it/ La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla collaborazione con Car&Vintage, che ha documentato ogni passaggio creando un reportage fotografico e materiale video. A livello comunicativo ha presidiato l’intera operazione sulle loro piattaforme social. BELLINI NAUTICA SPA UFFICI E SEDE LEGALE: : VIA CARLO LANZA, 28 - 25040 CLUSANE D'ISEO ( BS) - TEL E FAX : +39 (0)30 9829170 TEL : + 39 (0)30 989016 info@bellininautica.it - www.bellininautica.it P.Iva. 00306050162 Cod. Fisc. 00306050162Reg. Impr. - CCIAA - Cap.Soc. €. 63.795,00 int.vers. Milano, dicembre 2023 I Surrealisti al MUDEC di MilanoLe opere del Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam sono arrivate a Milano al MUDEC- Museo delle culture- per offrirci un affascinante percorso nell'arte surrealista di grandi artisti quali Dalì, Magritte, Man Ray e molti altri. Una carrellata di capolavori che saranno esposti fino al 30 luglio 2023. È un mondo iper-fantastico quello legato al movimento artistico nato a Parigi negli anni '20 dalle idee di Breton e incentrato soprattutto sulla pittura e sulla scultura, ma con risvolti anche nel mondo cinematografico, con il film "Un chien andalou" di Dalì/Bunuel, del 1929, e letterario. Els Hoek, curatrice del museo olandese, ha collaborato con Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, il quale ha curato la mostra, che espone 180 opere e un ampio numero di documenti. Uno spazio importante è dedicato a oggetti etnografici che entrarono a far parte dell’orizzonte concettuale del movimento. Tra le decine di opere particolarmente celebri di Dalì, Magritte e Man Ray anche alcune di artisti meno noti come Eivredo Lam ( Clarividencia, 1950), Piet Ouborg (Compositive, 1931), Jacques Lacomblez (Déplier les enigmes, 2009), Meret Oppenheim (Sous les résédas, 1955), Jan Schlechter Duvall (Erotic, 1971), Leonora Carrington (Again, the Gemini are in the Orchard, 1947) e Aileen Agar (Seated Figure, 1956). Un'eccellente mostra che merita assolutamente una visita.
30 marzo 2023 Cesare Guzzardella MOSTRA DEI SOCI DELLA PERMANENTE L' ultimo giorno per la mostra di pitture, sculture e altro di ben 150 artisti della Permanente di via Turati a Milano. Nelle foto alcune delle opere esposte.
26 Marzo 2023 LA REDAZIONE
Per MuseoCity 2023 la Permanente ha scelto molto bene di esporre quattro opere di Ambrogio Alciati.Un appuntamento da non perdere ma purtroppo visibile solo fino alla giornata odierna, nelle foto propongo le immagini dei quattro quadri esposti. Milano, 5 Marzo 2023 Achille Guzzardella Mostra alla Ponte Rosso Una bella esposizione e' visibile a Milano alla galleria Ponte Rosso in via Brera fino al 4 Marzo 2023.Opere di Flangini, Carpi, Consadori, Vellani Marchi, Spreafico, Gino Moro, Ugo Vittore Bartolini, e molti altri eccellenti artisti che hanno caratterizzato anni passati, in esposizione anche qualche nome nuovo.Nelle foto alcuni quadri significativi della mostra.
Milano, 14 Febbraio 2023 Achille Guzzardella
Requiem di Mozart
Molto ben eseguito stasera all'Auditorium di Largo Gustav Mahler il Requiem di Mozart dall'Orchestra Sinfonica di Milano. Una bella serata .Nella foto il momento conclusivo del concerto e chi scrive e Marialuisa. Milano 26 Gennaio 2023 Achille Guzzardella
Yayoi Kusuma in San Babila
Non male le installazioni di Yayoi kusuma in San Babila a Milano e la sua mostra da Louis Vuitton. Una creativita' giapponese di primo ordine.Una passeggiata e visita invia Bagutta alla Vuitton vale la pena farla. Zucche interessanti meglio di Pistoletto.Certo uniforma d'arte che passera', almeno si spera, arte di consumo e di effetto temporaneo, ma comunque simpatico in questo caso.Nelle foto le installazioni e chi scrive con Marialuisa. Milano, 21 Gennaio 2023 Achille Guzzardella
Omaggio a Astor Piazzolla al Conservatorio Stasera 9 Gennaio 2023 per le serate musicali al Conservatorio il Saxsofonista Marco Albonetti accompagnato dall'orchestra filarmonica italiana ha omaggiato Astor Piazzolla per il trentennale della scomparsa del grande compositore Argentino.Molti brani eseguiti, un gran successo di pubblico numerosissimo.
Milano, 9 Gennaio 2023
Achille Guzzardella
Visibili nella sala delle Cariatidi di palazzo Reale di Milano fino all'otto Gennaio 2023 i tre calchi in gesso di tre delle quattro pieta' di Michelangelo Buonarroti. Una esposizione comunque positiva e istruttiva per i giovani e per il grande pubblico. Milano 28 Dicembre 2022 Achille Guzzardella
Bosch a palazzo Reale
Da non perdere la mostra su Bosch e i suoi allievi e imitatori aperta fino a Marzo 2023 a Palazzo Reale.Sogni visioni fantastiche, ricchissime di particolari, del grande artista cinqucentesco d' oltralpe.In mostra anche un libretto di schizzi di Leonardo Da Vinci. Nelle foto chi scrive e alcune opere in mostra. Milano 28 Dicembre 2023 Achille Guzzardella
Maria Mulas a Palazzo Reale
Fino all'otto Gennaio 2023 e' visibile la bella mostra di fotografie di Maria Mulas.Scatti che immortalano un' epoca,ci sono i piu'imporyanti artisti, architetti, ecc italiani anche divari parti del mondo.Ritratti fotografici che segnano il tempo. Nella foto chi scrive alla mostra . Milano 28 Dicembre 2022 Achille Guzzardella
Bella mostra di Enzo Migneco detto Togo alla Permanente a Milano. Oli e tecniche miste su tela, una carrellata su i suoi ultimi lavori , ma anche in mostra varie sue incisioni, il pezzo forte di Togo, artista Messinese ma Milanese di adozione.Una mostra da non perdere visibile fino al 5 Dicembre.
Milano, 2 dic.2022 Achille Guzzardella
Coletta alla Clio
Inaugurata stasera alle 18 alla galleria Clio in ForoBuonaparte 48 la mostra dell' amico Pitro Coletta, lavori materici nuovi dell'artista amante anche della musica classica. Ricordo con piacere quando insegnavano tutti due al Liceo di Brera in via Santa Marta. La mostra e'da vedere, ogni lavoro nasconde qualcosa. Nelle foto chi scrive Con Pietro amico barbuto.
Milano, 10 Ottobre 2022 Achille Guzzardella
Forgioli allo Scoglio di Quarto
Milano, 18 Ottobre 2022
Achille Guzzardella Gaghetti allo Scoglio di Quarto
Bellissima mostra fotografica quella di Fabrizio Garghetti alla Galleria Scoglio di Quarto a Milano aperta il29 Settembre e visibile fino al14 Ottobre 2022. Foto di Performances e di Fluxus particolari rigorosamente in bianco e nero. Nelle foto chi scrive con l'amico Fabrizio Garghetti in galleria, elalocandina invito della mostra Milano, Ottobre 2022 Achille Guzzardella
Melo alla Ponterosso per il decennale della morte del pittore
Inaugurata ieri una mostra sul bravo artista.La esposizione visibile fino al 22 Ottobre consta di molti oli su tela : paesaggi , Venezie, quadri dipinti a Londra, Parigi ecc. Una mostra da non perdere che ripresenta al pubblico milanese un artista ancora poetico nel dipingere.
Milano, 30 Settembre 2022 Achille Guzzardella
Fondazione Corrente
Inaugurata oggi 15 Settembre 2022 alla Fondazione di Corrente in Carlo Porta a Milano la bella mostra fotografica e di documenti " Pace" reportage e immagini dagli anni a oggi sulle Guerre e le manifestazioni pacifiste.Nostra che sara' visibile fine alla fine di Ottobre.
Milano, 15 Settembre 2022 Achille Guzzardella
Somaini a Palazzo Reale Aperta fino 11 Settembre 2022 la mostra a Palazzo Reale Di Milano sullo scultore Francesco Somaini, scomparso da vari anni.Lo scultore che nel 1967 inaugurò il monumento in Largo Marinai d'Italia a Milano, monumento tanto discusso, la fatidica onda.Un inno alla forma astratta, strana ma poi divenuta piacevole e .caratterisrica in mostra i vari bozzetti e studie poi grandi sculture del fare di Somaini.Una mostra da vedere. Nelle foto chi scrive e alcune opere di F.Somaini.
Milano 20 Luglio 2022 Achille Guzzardella
Mostra dei soci della Permanente
Chiusa ieri sera 17 Luglio la mostra sociale degli artisti della Permanente, ben 140 opere sono state esposte dal 30 Giugno,un discreto successo di pubblico si e' avuto durante il periodo dell'esposizione nelle foto alcune opere in mostra anche quella di chi scrive: l'Idolo un cotto patin ato datato 2020- 2022 creato con una settantina di sculture sempre i terracotta durante la Pandemia.
Milano 18 Luglio 2022 Achille Guzzardella
Spello - Il Pinturicchio
Oggi 23 Giugno a Spello davanti al capolavoro del Pinturicchio nella cappella Baglioni di Santa Maria Maggiore ammiro e ammiriamo io , Marialuisa e amici l'affresco meraviglioso, ma anche i due piccoli ma bellissimi affreschi del Perugino, nelle foto chi scrive e alcune parti dell'opera del Pinturicchio. Spello, 23 Giugno 2022 Achille Guzzardella
Biennale del bronzetto di Verona
Inaugurata oggi 9 Giugno 2022 alle 18 la VI edizione della biennale del bronzetto nella chiesa di San Pietro Incarnaro a Verona.13 gli artisti partecipanti e ammessi alla biennale , tutti citati nell'articolo del Corriere della Sera dell'inserto su Verona di oggi.Una mostra interessante dove si e' riscontrato uno spiccato interesse per il ritorno alla figurazione. In mostra anche il bronzetto del1981 " Attesa " di chi scrive, ma molte sono le opere interessanti, anche di giovani artisti. Biennale presentata molto bene dal presidente dell'associazione Belle Arti di Verona Gianni Lollis e in catalogo anche da Patrizia Nuzzo dei musei Veronesi.Nelle foto chi scrive Con Gianni Lollis e vari artisti.
Verona, 9 Giugno 2022 Achille Guzzardella
Maurizio Micheli al Gerolamo
Si e' conclusoil 22 Maggio 2022 lo spettacolo con Maurizio Micheli dal titolo "Un uomo solo in fila" al teatro Gerolamo a Milano.Spettacolo che ha avuto un buon successo di pubblico.Purtroppo solo quattro giorni programmati per questa commedia con la regia Luca Sandri. Nelle foto la locandina e chi scrive conMaurizio Micheli. Milano, 25 Maggio 2022 Achille Guzzardella
Manuel Barrueco al Coservatorio
Ottimo il concerto di stasera 23 Maggio 2022 al Conservatorio a Milano, grande esibizione del chitarrista cubano Manuel Barrueco . Sonate di Domenico Scarlatti, Dionisio Aguado, manuel Maria Ponce, Ignacio Cervantes e Joaquin Malats. Una serata morabile, un chitarrista classico bravissimo, uno dei migliori d'oltre oceano. Nella foto dopo il concerto chi scrive con il fratello Cesare ,l' amico Piero e con la mascherina Manuel Barrueco.
Milano, 23 Maggio 2022 Achille Guzzardella
Pedro Cano alla Permanente
Piacevoli e ben esposti gli acquarelli di grandi dimensioni dell'artista Spagnolo Pedro Cano esposti in questi giorni alla Permanente di via Turati a Milano. Una mostra dove Cano illustra siti storici, teatri di varie parti d'Europa.Acquarelli ben fatti, suggestivi, ben incorniciati.Cano, classe 1944 ha vissuto molto in Italia. Un'artista interessante e che sa fare. Nelle foto chi scrive ieri alla mostra e alcune opere della Spagnolo. Milano, 21-5-2022 Achille Guzzardella
Lucchesini al Conservatorio
Perfetta l'esibizione ieri sera al Coservatorio di Milano del pianista Andrea Lucchesini, i brani eseguiti di Berio, Bartok, Vacchi e Liszt.Sul palco anche Vacchi ha preso gli applausi del pubblico purtroppo non numeroso.Hanno senza dubbio i non intervenuti perso un concerto molto appagante.Lucchesini ha mostrato di essere uno dei migliori interpreti del momento.Nella foto chi scrive con il fratello Cesare, musicologo e compositore al concerto di ieri.
Milano, 21- 5 -2022
Achille Guzzardella
Carlos Bunga al palazzo di cristallo di Madrid
Da Aprile a Settembre 2022 al Palazzo di Cristallo nel bellissimo parco el Retiro di Madrid e' esposta l'installazione del portoghese Carlos Bunga, un opera interessante che crea un ambiente particolare all'interno della costruzione tutta vetri. Nella foto chi scrive oggi in visita nel parco e con sullo sfondo l'installazione del Bunga.
Madrid, 12 Maggio 2022 Achille Guzzardella
La Carlini alle Stelline
Sono capitato oggi al palazzo delle Stelline alla mostra di Maria Cristina Carlini , mostra inaugurata ieri e visibile gratuitamente fino al18 Giugno 2022. Per dovere di cronaca scrivo questo annuncio, preferisco non esprimere concetti sulle così dette opere della Carlini.Dico solo che l'arte e'diventata facile, va bene tutto , l'interpretazione e'libera e quindi uno puo' esprimersi come vuole con qualsiasi cosa.La mostra di questa artista segue questa scia, questo modo di intendere l'arte come il grande numero di artisti di questi ultimi quaranta anni. Nella foto chi scrive e una opera dell'artista esposta alla mostra. Milano, 5 Maggio 2022 Achille Guzzardella
Premio la rosa d'oro
Domenica 1 Maggio 2022 si e'svolta a villa Litta di Lainate la premiazione del concorso la rosa d'oro del gruppo artistico milanese Garde.primaclassificata e vincitrice della rosa d'oro la pittrice Pinna, nella foto i membri della giuria: la prof d'arte Tortiolo, chi scrive, il pittore Ferrari con il presidente del gruppo Garde Alfredo Maggi, e l'opera premiata. Nel concorso sono stati premiati anche il secondo e terzo classificato, e ben cinque segnalazioni sono state fatte tra le quali lo scultore De Gradi. Da menzionare il lavoro molto attento della giuria che ha notato e sottolineato il buon livello artistico del folto gruppo dei partecipanti al premio con risultati buoni anche degli allievi, con il premio speciale avuto da uno di essi.
Milano, 4 Maggio 2022 Achille Guzzardella
Alla Fondazione Cini di Venezia il fuoco nell'arte - "ON FIRE"
Mostra promossa da Tornabuoni Art e Fondazione Cini A cura di Bruno Corà Periodo: 22 aprile - 24 luglio
L'alta dignità delle arti del fuoco deriva dal fatto che le loro opere portano il segno più profondamente umano, il segno dell'amore primitivo. (…) Le forme create dal fuoco sono modellate, più di ogni altra, come bene suggerisce Paul Valéry: «a forza di carezze».
Gaston Bachelard, La Psicanalisi del Fuoco, 1937
“On Fire” è il titolo della prima mostra interamente dedicata all’uso del fuoco come mezzo di creazione artistica tra le avanguardie del Secondo Dopoguerra. L’esposizione, curata da Bruno Corà con il contributo di Luca Massimo Barbero, promossa dalla Fondazione Giorgio Cini e Tornabuoni Art, raccoglie una selezione accurata delle opere più iconiche realizzate mediante il fuoco o che includono la presenza della fiamma stessa.
Il percorso espositivo è strutturato attraverso sei sezioni che permettono di scoprire, per la prima volta l’uno accanto all’altro, Yves Klein, Alberto Burri, Arman, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari e Claudio Parmiggiani alle prese con il fuoco.
Naturalmente fuggevole, il fuoco non ha forma, peso o densità. Ciò ha da sempre affascinato gli artisti, sia per i suoi potenziali effetti sugli altri materiali sia in quanto presenza attiva nelle opere d’arte. Le avanguardie del Secondo Dopoguerra riuscirono ad appropriarsi degli effetti sia distruttori che generatori del fuoco, impiegandolo su diversi materiali. In questa ottica, il fuoco divenne per questi grandi artisti il protagonista sensibile e il medium di una innovazione dello stesso processo trasformativo del loro linguaggio pittorico e plastico.
Seppur accomunati dall’elemento utilizzato, la mostra si concentra, però, su ogni maestro, mettendone in evidenza le diverse modalità d’impiego. Il fuoco si può trovare come strumento di combustione dei materiali (Klein, Burri, Arman); come presenza viva con i propri effetti sensoriali, talvolta spettacolari (attraverso la luce, il calore, e talvolta il rumore) (Klein, Kounellis, Calzolari); infine, come traccia pittorica attraverso il fumo della combustione (Calzolari, Parmiggiani).
‘On Fire’, dunque, attraverso le 26 opere raccolte con la collaborazione delle fondazioni degli artisti e prestiti provenienti da importanti collezioni internazionali, tra cui diversi capolavori inediti o raramente mostrati al pubblico, documenta una delle più radicali, e nel contempo inesplorate, rivoluzioni linguistiche dell’arte contemporanea.
Yves Klein, artista cui spetta l’apertura di questa affascinante mostra, fu attratto dall'aspetto dialettico del fuoco, simbolo sia del bene che del male, di distruzione e rigenerazione e di vita e morte. "Il fuoco è per me il futuro senza dimenticare il passato. È la memoria della natura. È dolcezza, il fuoco "è dolcezza e tortura". È il focolare e l'apocalisse. È un piacere per il bambino sapientemente sedutosi vicino al camino; punisce, tuttavia, ogni disobbedienza quando si vuole giocare troppo da vicino con le sue fiamme. È benessere e rispetto. È un dio tutelare e terribile, buono e cattivo.”
Quello di Alberto Burri con il fuoco è un rapporto che nasce, e riunisce, l'ispirazione creativa e la formazione scientifica. "Per molto tempo ho voluto – annota l’artista - approfondire il modo in cui il fuoco consuma, comprendere la natura della combustione e come tutto possa vivere e morire nella combustione per formare un'unità perfetta". Burri spiega che prima di tutto ha bisogno di una superficie su cui disporre la composizione... Poi vi depone la plastica e la brucia. “Nulla è lasciato al caso. Quello che faccio qui è il tipo di pittura più controllato e controllabile...Bisogna controllare il materiale e questo si ottiene padroneggiando la tecnica."
Nel 1964 Arman fu invitato a esporre al Museo Stedeljik di Amsterdam. Quando il curatore gli chiese di creare un'opera per l'ingresso del museo, visitarono una discarica dove una poltrona stile Luigi XV stava bruciando in cima a un mucchio di spazzatura. Quest'opera gli ricordò l'iconico quadro "La découverte du feu" di René Magritte. Tornato a Nizza, creò il Fauteuil d'Ulysse con l'aiuto di Martial Raysse. Questo fu il punto di partenza per la tecnica di combustione di Arman, in cui mobili eleganti e strumenti musicali furono consumati dal fuoco prima di essere stabilizzati dall'introduzione di resina. La scelta dei materiali di Arman ricorda il concetto di Ready Made di Duchamp e il cubismo di Braque e Picasso nella divisione degli oggetti in più piani. In questo modo, all'inizio degli anni '60, riattivò le rivoluzioni delle avanguardie dell'inizio del XX secolo.
Così come concettualizzato nell’Arte Povera, Pier Paolo Calzolari lavora fin dall’inizio con materiali in costante conversazione tra loro, umili e provenienti dai contesti semi-industriali urbani o elementi naturali. Tra questi ci sono il fuoco, il legno, ma anche rottami, oggetti quotidiani e tubi al neon. Le sue opere sono opere d’incontro in tutti i sensi, tra lo spettatore e l’oggetto che vive nel quotidiano, ma che in questo caso ha subito una trasformazione, ma anche tra elementi artificiali e lavorati in opposizione all’elemento naturale e allo stato primordiale, come il fuoco. Dal 21 al 24 aprile, in occasione della vernice, si terrà la performance Mangiafuoco in cui un vero e proprio performer sputerà fuoco a cadenza oraria, dalle 11 alle 19.
“Il problema del fuoco è un problema particolare”, afferma Jannis Kounellis. “Il mio interesse per questo elemento non risiede soltanto nel fuoco come problema, ma anche nei suoi riferimenti con le leggende medievali. Il fuoco nelle leggende medievali si identifica con il castigo e la purificazione.” Kounellis si allontana dalla pittura negli anni attorno al 1965 ed a partire dal 1967, l'anno della cosiddetta "Margherita di fuoco" (che sarà esposta in mostra), il fenomeno della combustione comincia ad apparire frequentemente nell'opera dell'artista. In quest'opera Kounellis confronta la natura e la cultura mostrando la fiamma ossidrica che ha usato per tagliare le foglie di metallo e sostituendo così la vita organica del fiore con il fuoco, che è l'immagine del suo rinnovamento. Il suo è un fuoco benefico con potenziale alchemico, dalla fiamma mistica delle sue prime opere alla fuliggine degli ultimi anni.
Scegliendo di occupare nel 1970 nella Galleria di Modena uno spazio che serviva da riserva, Claudio Parmiggiani scopre sui muri la traccia della polvere accumulata al termine degli anni. L'artista decide di fare un fuoco con dei pneumatici e delle coperte. Un fumo chiaro e grigio si deposita sugli oggetti che poi ritira. L'ombra diventa allora una forma plastica, un modello di polvere che fissa dal suo interno l'oscillazione del tempo. La rappresentazione si avvicina anche al metodo fotografico che prende l'immagine, la inverte, crea un negativo prima di svilupparlo. Le sue Delocazioni - è il nome dato a queste sue opere - sono uno spazio vuoto di percezioni fisiche, dove però lo spettatore ha la sensazione di penetrare in un luogo abitato. L'assenza di oggetti esposti in precedenza rende i muri ancora più chiari; non c'è più che la loro traccia fuligginosa da vedere. Parmiggiani creerà un’installazione in situ per quest’esposizione.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione edita da Forma Edizioni sotto la direzione scientifica del Prof. Bruno Corà, con un suo testo critico e uno del Prof. Luca Massimo Barbero.
Venezia, aprile 2022 Pagliai e la Gassman al Carcano
Positiva è contemporanea la commedia:" Romeo e Giulietta-una canzone d'amore"interpretata dai bravi Ugo Pagliai e Paola Gassman, con brani musicali e racconti della vita dei due attori assieme come coppia da ben 54 anni.Ad intervalli brani di Romeo e Giulietta.Un finale a sorpresa con il brano di Luigi Tenco trasmesso con la voce dello stesso Tenco: mi sono innamorato di te...... uno spettacolo attuale, simpatico e in un certo senso istruttivo.
Milano 23 Aprile 2022 Achille Guzzardella Dady Orsi a "Corrente"
Interessante la mostra vista oggi alla Fondazione di "Corrente" in via Carlo Porta 5 a Milano, sulle opere di Dady Orsi. Dipinti, disegni, bozzetti per scenografie che rispecchiano la realta' di quel periodo artistico. Dady e' stato amico e compagno di Franco Francese ma anche di molti artisti e personaggi. Belli i dipinti e interessantissimi i disegni figurativi. Una esposizione che va vista e che sara' visibile per due mesi.Nelle foto chi scrive alla mostra e alcune notizie sull'artista.Le opere sono tutte realizzate, tra il 1937 e il 1947. Milano, 17 Marzo 2022 Achille Guzzardella Croza spiritoso Oggi pomeriggio ho rivisto Croza, mi era capitato di vederlo moltissimi anni fa quando il comico non era ancora conosciuto, e stava girando un piccolo spot nella vecchia libreria remendez di via Dante a Milano.Alle sei circa l'incontro poco prima di arrivare in San Babila, uno scambio di battute, i miei complimenti per la ripresa televisiva di giorni fa molto bene riuscita e una foto spiritosa assieme. Bravo Croza.
Milano, 16 Marzo 2022 Achille Guzzardella Ricordo di Salvatore Vega
Oggi pomeriggio a Milano tre ore di studio ricordo sulla figura di Salvatore Vega alla cas della Cultura, della quale Vega fu il presidente dal 1984 al 2001. Molti gli interventi tra i quali quello di Carlo Feltrinelli. Nelle foto un momento del ricordo e chi scrive con Salvatore Vega alcuni anni fa. Milano, 16 Marzo 2022 Achille Guzzardella 100 anni del PC
Conclusasi alla Fondazione di "Corrente"a Milano invia Carlo Porta la mostra per i 100 anni dalla fondazione del Partito Comunista Italiano.Molte le opere esposte di altrettanti artisti che operano a Milano.Esposizione presentata giorni fa da Giorgio Seveso, erano presenti all'inaugurazione con le loro opere: Miano, Di Gennaro, Borgese, Pizzi, Guzzardella, Garau, Mattio,De Micheli, Attina'e tanti altri.Opere anche iteressanti in mostra come quelle di Forgioli, Pellegrini e Tripodi. Nella foto un gruppo di artisti con Seveso.
Milano, 1 Marzo 2022 Achille Guzzrdella Zazzeri alla Permanente
Inaugurata
ieri 13 Dicembre 2021 la personale dei Franco
Zazzeri alla Permanente a Milano. Sculture
particolari, fiori materici originali, dove luce
e sintesi formale creano un effetto che annulla
la monumentalita' delle opere di notevoli
dimensioni. Sculture a due toni, bronzo naturale
e bronzo lucidato e levigato e certe volte
colorato. La mostra e' di sicuro effetto, Nelle
foto chi scrive con Franco Zazzeri ieri
all'inaugurazione. Lettera a Milano Presentato ieri 2 Dicembre a Palazzo Reale a Milano il bel volume della Jaca Book :" Lettera a Milano", curato da Lorenzo Valentino con immagini pittoriche di Marina Previtali.Nel libro scrivono vari personaggi di varie professionalita', come Vivian Lamarque, Maurizio Cucchi, Salvatore Veca, Alessandro Mendini e tantissimi altri.Non mi dilungo, una pubblicazione simpatica e originale con storie e rapporti avuti con la citta' di Milano.
MIlano, 3 Dicembre 2021 Achille Guzzardella Kiiogy Nagatani alla Galleria Calmach
Inaugurata il 20Novembre 2021 una retrospettiva di alcune sculture dell'amico Kiiogy Nagatani alla galleria milanese Calmach di via Gaudenzio Ferrari 3. Esposte due sculture del primissimo periodo dell'attivita' dello scultore Giapponese, compagno a Brera di Accademia di chi scrive, fino ad arrivare agli ultimi lavori molto ben eseguiti e adatti per un arredamento contemporaneo.La mostra durera' circa un mese prima del ritorno in Giappone dell'amico.Nella foto chi scrive, Marialuisa, Kiiogy e Forgioli e alcune opere esposte.
Milano, 23 Novembre 2021 Achille Guzzardella Mantica gli anni di Corrente
Inaugurato oggi 18 Novembre 2021 la bella mostra sulle opere Alfredo Mantica ( 1903-1996) alla Fondazione di "Corrente".Una esposizione ricca di disegni dell'artista e di alcuni oli tra quali spicca il ritratto del padre.Per l'occasione e'stato edito un interessante catalogo. Nelle foto scrive alla mostra e alcune opere.
Milano,, 18 Novembre 2021 Achille Guzzardella Vito Vaccaro alla Ex Fornace
Si e'inaugurata i 4 Novembe ed e' visibile fino al 22-11- 2021 alla Ex Fornace a Milano la bella mostra curata dalla figlia delle opere di Vito Vaccaro. Scultore e pittore nato a Palermo nel 1887 e morto a Milano nel1960.Allievo di Mario Rutelli il Vaccaro e'stato artista versatile e sensibile ai valori tradizionali, seguace della migliore scultura e pittura italiana espressa tra fine '800 e primi '900. Ben realizzati i suoi molteplici bronzetti e i s uoi oli, figure, nature morte e i molti paesaggi, e le molte realizzazioni scultoree per il cimitero monumentale milanese.Unamostra da non perdere! Nelle foto chi scrive con la figlia dell'artista Gioietta Vaccaro, e alcune opere dell'artista.
Milano, 7 novembre 2021 Antologica di Umberto Faini
Milano, 29 Ottobre 2021 Achille Guzzardella. AMART - Antiquariato a Milano
Milano, 29 Ottobre 2021 Achille Guzzardella Di Fazio alla Certosa Dal 16 al 31 Ottobre 2021 a Milano alla Certosa di Garegnano e'visibile nei giorni di Sabato e Domenica la mostra di Laura Di Fazio. L'esposizione intitolata Blu Certosa, cianotipie da un tesoro, presenta gli ultimi lavori grafici dell'artista nata a Milano nel 1957. Una mostra simpatica e gradevole alla riscoperta del bello fatta di grafiche facilmente collezionabili. Nella foto chi scrive con la Laura.
Milano, 23 otrobre 2021 Achille Guzzardella Centro San Fedele
Inaugurata ieri al Centro San Fedele a Milano la bella mostra sulle nuove acquisizioni museali in San Fedele. Opere antiche e moderne o di contemporanei donate in questi anni dagli stessi artisti o da appassionati collezionisti.La mostra curata e voluta dal direttore del centro Nicola Dell'Asta e' visibile tutti i giorni a ingresso gratuito. Pubblico tre opere in mostra.
Milano, 22 ottobre 2021
Achille Guzzardella Il giovane Boccioni
ERNESTO TRECCANI
Ernesto Treccani nel centenario della nascita Inaugurata oggi pomeriggio 7 Ottobre 2021 allagalleria Ponerosso di via Brera a Milano la bella mostra di opere di Ernesto Treccani.Opere scelte del caro Ernesto fondatore e animatore dello storico movimento di "Corrente".In mostra oli particolari come" Violette e coltello" del '44 e "Siepe di montagna" del '60 e tanti altri.Una esposizione da non perdere.Nelle foto alcune opere Milano, 7 ottobre 2021 Achille Guzzardella Permanente
Inaugurata oggi 5 Ottobre 2021 e visibile fino al giorno 14 l'esposizione delle opere degli artisti della Permanente. Mostra che si doveva svolgere più di un anno fa annullata a causa del covid. Un ricco catalogo pubblica più di 160 opere e altrettante notizie sugli artisti.Nelle foto chi scrive con la terracotta " Gillo nella mia mente" del 2019 e con gli amici artisti Fekete, Cannata e Catiri, e con Schavi e la moglie di questo ultimo. Milano, 5 ottobre 2021 Achille Guzzardella
Il Corpo e l'Anima
E' visibile fino il 28 Ottobre 2021 la bella mostra: Il Corpo e L' Anima da Donatello a Michelangelo. Un'esposizione da non perdere per gli appassionati dell'arte scultorea figurativa.Opere provenienti da alcuni musei anche esteri e da qualche collezione privata.Segnalo il Cupido Michelangiolesco, I rilievi Donatelliani, i disegni del sommo Michelangelo,ma anche opere meno note esposte in maniera esemplare , lavori del Solari o del Lombardo e della scuola Comacina.Una mostra quella al Castello Sforzesco di Milano che richiede tempo e dedizione nell'analisi dei lavori e purtroppo causa covid i tempi sono stretti per soffermarsi correttamente e a lungo davanti alle opere esposte. La visita non a gruppi ma meglio da soli o in due e' dobbligo per chi studia o fa scultura. Nelle foto alcune opere e chi scrive l'otto Settembre in visita. Milano, 27 Settembre 2021 Achille Guzzardella |